Come ogni fine stagione, i playoff nazionali di Eccellenza mettono a confronto le squadre arrivate seconde o quelle che hanno vinto i rispettivi playoff regionali, a seconda di quanti gironi ci sono e di come è strutturato ogni singolo campionato. Ad ogni modo questa coda finale, con gli incroci fra squadre di diverse regioni, incontra da anni un buon interesse oltre che un certo riscontro di pubblico.

Dopo Pescara – Virtus Entella dei play off di Serie C, ironia della sorte, quest’altro playoff minore fra Progresso e Giulianova, vede impegnata un’altra squadra abruzzese, ma soprattutto la sua calda tifoseria che, nel frattempo, ha polverizzato in prevendita i 650 biglietti messi a sua disposizione.

Arrivo all’autostazione di Bologna dove avrò tutto il tempo per riprendermi dalla dormita sul bus, prima del treno che, due ore dopo, mi porta a Castelmaggiore, paese di diciottomila abitanti, nove km a nord di Bologna, dove il Progresso gioca le sue gare interne. Arrivo a destinazione quando mancano più di due ore all’inizio del match, così ho modo di soddisfare le mie solite curiosità, a partire dai due fabbricati della stazione ferroviaria distanti poche centinaia fra loro, con il netto contrasto fra quello più recente e il più vetusto e vissuto con le classiche targhe biancocelesti con il nome della stazione e le pari scritte, ancora più datate, sovra-impresse direttamente sul muro.

Me le lascio alle spalle e mi dirigo in direzione dello stadio, accompagnato da una miriade di murales sparsi per la città e poca gente in giro, data anche l’ora ma soprattutto il gran caldo odierno. Imbocco la via dello stadio quando manca più di un’ora e mezza alle 16:00, ora prevista di inizio del match e trovo già molti ultras giuliesi tutti in tenuta giallorossa. Perlustro il perimetro dell’impianto, all’entrata noto la targa a Clara Weisz, figlia dello storico allenatore del Bologna Arpad, deportata e morta nel 1942 nel campo di concentramento di Auschwitz e alla quale lo stadio è dedicato. Sulla porta principale invece è impresso il costo del biglietto, 12 euro, forse un po’ troppo per una partita di Eccellenza, seppur di più alta importanza.

Mi allungo oltre e scopro che lo stadio è composto da un’unica grande tribuna coperta, inoltre dalla parte opposta all’entrata c’è una piccola tribunetta in ferro, immagino destinata alle tifoserie ospiti, anche se oggi non basterà di certo a contenere tutta la gente prevista da Giulianova, alla quale verrà inoltre concessa anche metà tribuna. Un ulteriore giro mi permette di beccare un bel corteo degli ultras giuliesi che, raccolti dietro lo striscione DIFFIDATI CON NOI, sventolano bandiere e stendardi innalzando cori accompagnati da un tamburo e svariati battimani, prima di entrare infine allo stadio come farò anch’io a stretto giro.

Dal rettangolo verde mi rendo veramente conto che i giuliesi quest’oggi sono in numero considerevole ed oltre ad occupare come preventivato metà tribuna e la tribunetta in ferro, arrivano fino alla parte riservata ai padroni di casa. I locali infatti non hanno un proprio gruppo ultras, anche se appeso alle spalle della gradinata c’è lo striscione ULTRAS PROGRESSO CASTELMAGGIORE. Nel frattempo, anche gli ultras giallorossi attaccano le proprie pezze, ma invece che mettersi nella parte alta della tribuna, si sistemano a ridosso del campo, attaccando il grande striscione DIFFIDATI CON NOI alla rete che divide il campo da gioco, completamente esposti al sole ma incuranti di ciò.

Per l’occasione presenti anche le tifoserie amiche: i bolognesi del gruppo CONTROTENDENZA ed i ragazzi della Santegidiese con lo striscione PRIMA LINEA SANT’EGIDIO, alle due estremità dello striscione per i diffidati. Già prima che cominciasse la partita, gli ultras giallorossi si sono fatti sentire per l’incitamento verso la propria squadra, ma una volta che questa entra in campo, l’effetto coreografico dato dai due bandieroni e dalle numerose bandiere a scacchi giallorosse è indubbiamente notevole. Anche i padroni di casa accendono una torcia, ma è più un caso isolato che un vero tentativo di imbastire il tifo.

Poco prima del calcio d’inizio e dopo aver scattato la foto di rito della squadra, i calciatori ospiti vanno ad applaudire la propria tifoseria giunta in massa a Castelmaggiore per dare tutta l’energia indispensabile ai propri beniamini in questo match di vitale importanza. Nel primo tempo gli ospiti sono gli assoluti protagonisti degli spalti, nonostante il sole non smetta di picchiare forte. Cori continui, battimani, braccia alzate e diverse sbandierate a rendere il settore un vero catino. Inoltre, dopo una decina di minuti verranno esposti in contemporanea un paio di striscioni per due nascite, una riportante la firma del gruppo VECCHIO STILE e l’altro quella degli ULTRAS 1924. Di sicuro la tifoseria giuliese non la scopriamo di certo oggi e la sua passionalità rimane immutata nel tempo, senza tralasciare il mitico stadio dove gioca le proprie gare interne, quel Rubens Fadini che benché sia stato ristrutturato, con delle recinzioni più appropriate agli standard moderni, riesce ad emanare ancora quel fascino antico. Per non parlare dei famosi derby contro i rivali storici di Teramo, incontri caratterizzati sempre da movimenti particolari e coreografie di un certo spessore.

I giuliesi in questo pomeriggio li rivedo in un ottimo stato di forma. Cercano di trascinare la squadra ad un risultato positivo ma la prima frazione si chiude con il risultato di 0-0 ed anche al fischio che manda i giocatori al riposo, questi prima di rientrare corrono ad applaudire i propri tifosi. Nel secondo tempo succede quello che non ti aspetti e dopo tre minuti il Progresso passa in vantaggio, grazie al suo bomber Francesco Baietti che lascia di sasso i quasi settecento tifosi del Giulianova, che nonostante tutto continuano ad incitare la squadra, mentre i padroni di casa esultano forte per il vantaggio.

Nel proseguo del match gli ultras ospiti non conosceranno sosta, incitando sempre la propria formazione con numerosi battimani e qualche bella sbandierata. Ma la squadra non sembra recepire l’incitamento del suo popolo ma anzi va alla deriva, tant’è che al minuto settantasette capitola nuovamente. Il gol del 2-0 questa volta lo segna Laguzzi che trova la zampata vincente dopo una rimessa laterale, facendo esultare per la seconda volta la tribuna rossoblù, dove ancora una volta verrà accesa una torcia estemporanea.

Gli ultras giuliesi, provati inoltre dal caldo e dalla delusione per il risultato in campo, hanno il loro momento di sbandamento con piccole pause ed un calo a livello d’intensità corale, dal quale sanno riprendersi bene portando in porto la prestazione, al netto della squadra che dà loro la botta finale, giacché in pieno recupero Lenoci commette un fallo da espulsione. Sulla punizione seguente ci pensa Hasenaj a fissare il risultato sul definitivo 3-0 che spegne quasi definitivamente le speranze del Giulianova e fa esultare per la terza volta i padroni di casa, che azzardano addirittura qualche coro questa volta, oltre ad accedente l’ennesima torcia.

Al triplice fischio finale la gioia dei tifosi locali fa da contraltare alla rabbia degli ultras ospiti, che urlano alla squadra, immobile sotto al settore, tutta la loro delusione. Durante la settimana, inspiegabilmente dalla giustizia sportiva verrà imposto di giocare a porte chiuse la partita di ritorno per intemperanze della tifoseria abruzzese. Sinceramente trovo ridicolo e sproporzionato un provvedimento del genere, posso capire la rete piegata dal peso dei tifosi ma parliamo comunque di gesti isolati e senza conseguenze che potrebbero risolversi pagando il danno, non squalificando così pesantemente a margine di una partita e di un tifo tutto sommato corretto.

Se ribaltare il 3-0 sarebbe stata un’impresa ardua, adesso senza pubblico sarà quasi impossibile, anche se in tutto ciò va riconosciuto pure il grande valore della squadra bolognese, brava a sfruttare tutte le possibilità che le si sono presentate per agevolando così il suo passaggio al prossimo turno dove affronteranno la vincente di Bassano-Tamai per un’altra sfida interessante e tutta da gustare. Dopo aver sorseggiato una birra insieme ai miei amici colleghi Fabio ed Andrea, lasceremo lo stadio e sarà Fabio a portarmi direttamente alla stazione di Bologna per prendere il treno che mi condurrà a casa. Se sono riuscito ad essere presente oggi a Castelmaggiore un buon 90% lo devo a lui ed al suo preziosissimo passaggio.

Marco Gasparri