Oggi mi dirigo in terra calabrese, in una giornata calda e soleggiata non ci poteva essere cosa migliore che arrivare in una classica città di mare. Nonostante disti 110 km da Reggio Calabria e solo 80 da CZ, il paese fa comunque parte della provincia di Reggio. Arrivo nei pressi dello stadio dopo una bella passeggiata nel centro, rimanendo incuriosito dallo stadio intitolato all’indimenticato calciatore roccellese Ninetto Muscolo, che per ben ventiquattro campionati ha vestito l’amaranto della sua città, rifiutando le lusinghe di un certo Fulvio Bernardini, già allenatore della nazionale italiana e che a quei tempi aveva tentato in vari modi di portarlo alla Sampdoria. Struttura dalla capienza molto ridotta, è stata rimessa a nuovo circa 10 anni fa grazie ad un contributo dell’amministrazione provinciale di Reggio Calabria e in parte dalla locale amministrazione comunale, che hanno consentito inoltre la messa in posa di erba di ultima generazione. 

Al seguito dei siciliani oltre 400 spettatori che riempiono in ogni ordine di posto il piccolo settore loro riservato. Ottima prestazione degli ultras acesi che posizionati al centro del settore ospiti si esibiscono in compatti e fragorosi battimani a petto nudo, il tutto ad accompagnare potenti cori. Un tifo che poco centra con la serie D, bello da vedere e da sentire. I padroni di casa invece, come comunicato in settimana, si presentano dietro lo striscione C.U.R. dandosi un gran da fare ma sono evidentemente ancora troppo giovani e anche se questo è un limite nell’ottica del confronto odierno con una tifoseria più scafata, potrebbe essere un pregio in chiave futura se sapranno mantenere le premesse e conservare a lungo questa voglia di fare.

Fabrizio Sciacca