Modena – Cittadella, ovvero una sfida che dal punto di vista dell’atmosfera sugli spalti non ha praticamente nulla da dire, soprattutto per ciò che riguarda il settore ospiti, da quando è stata introdotta la tanto detestata TdT.

Così è sempre stato e così si conferma anche quest’oggi, dove l’argomento del giorno, alla terza giornata di campionato e dopo la trasferta dei Canarini in quel di Varese, è rappresentato dalla storica decisione dei ragazzi di CS#, ossia il gruppo principale della curva di casa, di sottoscrivere alfine anche loro l’odiata Tessera, per poter tornare a seguire la propria squadra in trasferta.

Questa decisione, tanto discussa quanto ponderata, è giunta al termine di un lungo periodo di riflessione, durato un anno o poco meno, che tra incontri e riunioni ha visto infine prevalere la voglia e la volontà dei gialloblu di tornare ad essere un gruppo ultras operativo a tutti gli effetti, per garantire alla propria squadra e ai colori della propria città un sostegno continuo e costante, non più limitato alle sole partite casalinghe.

Il tutto è stato opportunamente spiegato in anticipo, rispetto all’inizio del campionato in corso, attraverso un comunicato ufficiale del gruppo che illustra le ragioni e i motivi della loro scelta, oltre ad esprimere un concetto molto significativo che forse loro per primi, rispetto alla totalità dei gruppi che prima o dopo hanno “ceduto” alla TdT, hanno ammesso. Ossia il riconoscimento del fallimento di una certa “linea di condotta” nella battaglia contro la Tessera, vale a dire la scelta della diserzione non accompagnata da altre forme significative e incisive di protesta.

Questo tipo di strategia, adottata perlopiù dalla maggioranza dei gruppi ultras italiani, nell’attesa che il pool di avvocati che da tempo si è attivato per contrastare nelle sedi opportune (giudiziarie e legislative) i punti più lacunosi di questo sedicente strumento di fidelizzazione, finora è stato accompagnato da ulteriori forme di protesta solamente a livello locale, frutto dell’iniziativa individuale di pochi gruppi, limitatamente alla propria realtà locale.

Altri, a dire il vero la maggioranza, col passare del tempo si sono limitati semplicemente a non andare in trasferta, in quanto già consapevoli della reale impossibilità di riuscire ad entrare; oppure hanno scelto di andarci comunque, per poi rimanere a bocca asciutta, bloccati, isolati e guardati a vista a parecchie centinaia di metri dagli impianti gioco.

E infine ci sono quelli che hanno scelto una soluzione che potremmo definire “mista”, provando sempre e comunque ad entrare nei settori ospiti pur senza avere la Tessera, eventualmente accettando di farsi “accompagnare” dai tifosi fidelizzati, quando e laddove ciò è stato reso possibile dagli stessi “padroni del pallone”.

A tutte queste forme di opposizione va comunque il mio più profondo e personale rispetto, consapevole degli enormi sacrifici e della grande abnegazione che finora vi hanno messo tutti coloro che, da veri ultras, si sono sobbarcati centinaia di chilometri ogni fine settimana per seguire la propria squadra, pur sapendo che quasi sicuramente avrebbero finito per non riuscire a sostenerla dagli spalti così come avrebbero voluto e si sarebbero meritati.

Certo, la battaglia legale contro la TdT va avanti e qualche risultato è stato ottenuto, anche se a grandi linee rimangono ancora fermi i principali “paletti” imposti dal Ministero degli Interni e dai padroni del calcio italiano.

Ecco quindi che ad un certo punto qualche gruppo sceglie di seguire una linea diversa rispetto a quella adottata fino a questo momento.

Per qualcuno diventa prioritario superare la situazione di stallo che si è venuta a creare tra le parti. E per farlo è disposto ad accettare di sottoscrivere la TdT alle sue condizioni (che poi sono le stesse a cui bisogna, di fatto, sottostare al giorno d’oggi ogni qualvolta si acquista un biglietto d’ingresso in prevendita o al botteghino dello stadio), pur di poter tornare ad andare in trasferta. Magari, ce lo auguriamo, facendo sentire sempre alta la propria voce contro la TdT, tutte le volte che si prenderà posto sulle gradinate della propria curva o nei settori ospiti.

E questo è ciò che, di fatto, stanno mettendo in pratica i CS# tornando a seguire la loro squadra in trasferta. Seppure criticabili per questa loro scelta, tanto da parte dei “duri & puri” del movimento ultras italiano, quanto da parte di quella fetta di tifoseria modenese che gli stessi CS# a suo tempo avevano a loro volta criticato per aver sottoscritto fin dal principio la Tessera, è pur vero che finora sono stati loro i primi, se non gli unici, ad essersi pubblicamente cosparsi il capo di cenere ammettendo la loro personale sconfitta in questa prima fase di una guerra, quella alla TdT e ai poteri forti del calcio, che si prospetta lunga e dagli esiti incerti.

Va poi anche detto che, seppure a livello di gruppo CS# ha scelto di sottoscrivere la TdT, è anche vero che è stata lasciata piena libertà di coscienza a tutti i membri ed ai simpatizzanti del gruppo, tanto che a quanto sembra non tutti alla fine l’hanno fatta.

Ad ogni modo, la possibilità di poter tornare ad andare in trasferta sembra aver dato nuovo vigore e nuova linfa al tifo della curva gialloblu e lo noto dal fatto che, seppure a livello di numeri il gruppo raccolto intorno al balconcino centrale non sia più numeroso rispetto agli anni passati, è pur vero che il volume del loro sostegno è ben più alto rispetto alla media delle prestazioni casalinghe a cui ho assistito negli ultimi due anni. A far da cornice ai tanti cori potenti e sostenuti per tutta la durata dell’incontro, la solita sequenza di battimani e il continuo sventolio di bandieroni.

Altra nota degna di essere segnalata in questo pomeriggio domenicale, giorno ormai divenuto inconsueto per assistere ad una partita di serie B, l’assenza di sostenitori gialloblu nel settore di Tribuna Laterale Scoperta (il cosiddetto Settore P), a causa della discutibile quanto inspiegabile decisione presa dalla dirigenza gialloblu di voler chiudere al pubblico quella specifica parte del Braglia, che di fatto priva questo spicchio di stadio di quella macchia di colore che l’aveva animata negli ultimi otto anni.

Decisione discutibile che fa il pari con quella di non mettere più in vendita biglietti di Gradinata Scoperta al prezzo di 1 euro a favore dei residenti nelle zone colpite dal terremoto, ai quali invece è stata offerta la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a prezzo di favore per lo stesso settore dello stadio, naturalmente previa sottoscrizione della TdT.

Vedremo quindi che ripercussioni avrà questa scelta societaria sui numeri e sul tifo dell’emergente Gruppo Gradinata che, comunque, anche quest’oggi è presente al proprio posto per sostenere la propria squadra come sempre, seppure a ranghi ridotti.

Giangiuseppe Gassi.