Che il calcio estivo sia falso come i soldi del Monopoli è ormai assodato, ma non per questo le tifoserie italiane snobbano le trasferte estive al seguito della squadra. Ovvio che alcuni incontri si giochino con rappresentanze delle più svariate località montane o collinari, ragion per cui l’attrattiva ed il pathos sono sotto i tacchi, ma spesso e volentieri alcune amichevoli hanno il potere di mettere di fronte due tifoserie magari legate da vincoli d’amicizia o di un vero e proprio gemellaggio, così la partita dagli inutili sviluppi calcistici, diventa un pretesto per far baldoria.

Tanto per citare un esempio della stagione appena iniziata, triestini e laziali si son trovati di fronte, ma sarebbe meglio dire fianco a fianco, durante un’amichevole tra le due squadre, occasione per rinsaldare e cementare i rapporti che altresì avrebbero come unica opportunità, quella di seguire i gemellati in qualche partita di campionato, visto che difficilmente Triestina e Lazio giocheranno a breve nella medesima categoria. Poi certo le vie del calcio sono infinite, ma a tal proposito l’augurio sarebbe rivolto ai tifosi alabardati di raggiungere gli amici in categorie superiori.

Detto questo, seguire la propria squadra in Europa per di più per una semplice amichevole all’inizio di agosto non è cosa da poco, perché il periodo estivo non è propriamente l’ideale per “masticare” calcio giocato ed in questo caso l’incontro rappresenta una semplice sgambata o poco più. Eppure la tifoseria doriana non è rimasta con le mani in mano ed ha deciso di timbrare il cartellino. Londra affascina, senza dubbio è una meta ambita, il Fulham una squadra di “nicchia” con i tifosi che bramano e sognano una vittoria nel derby con il Chelsea, mentre quest’ultimi hanno altre rivalità derivanti soprattutto dai recenti risultati calcistici che hanno proiettato il team nelle alte sfere del calcio europeo.

Ma a livello di tifo, il “Made in Italy” sembra ancora una volta funzionare e quella che doveva essere una sgambata di poco conto, viene colorata ed impreziosita dalla presenza dei blucerchiati che animano una partita altrimenti piatta e noiosa.

Non manca una nota di contestazione da parte della Gradinata Sud che pone l’attenzione, tramite uno striscione, sul “Codice di gradimento”. Dopo la tessera del tifoso si credeva che si fosse toccato il fondo ed invece, sottoscrivendo un semplice abbonamento, automaticamente si accettano anche delle regole e dei codici di comportamento, che variano da società a società ma che nel dettaglio sono di un’assurdità che tocca limiti difficilmente immaginabili.

Ragionando un po’ sulla questione, resta complicato monitorare in toto ogni comportamento dei propri supporter da parte delle società, basti pensare che si vuole introdurre la figura del tifoso 2.0 arrivando a spulciare cosa scrive una persona sui propri profili social network e per questo passibile di reato. Resta il fatto che alcuni comportamenti che fino ad oggi sono all’ordine del giorno, anche perché non dannosi né per le persone né tantomeno per le società, rischiano di essere classificati come pericolosi e perciò essere messi sotto la lente d’ingrandimento.

Staremo a vedere gli sviluppi della vicenda, anche se c’è da stare poco allegri: mentre il resto d’Europa accoglie le istanze dei tifosi con posti in piedi e tifo libero, in Italia si va nella direzione opposta, creando inutili problematiche in un contesto che ormai si è fortemente pacificato. Evidentemente esiste ancora chi sulla pelle del tifoso ha voglia di sperimentare nuove forme di repressione, sempre meno visibili, sempre più sofisticate.

Alberto Cornalba