Spinto dai racconti di alcuni amici, decido di andare al “Luigi Moccia” di Afragola, dove l’altro non sono mai stato, per l’incontro di alta classifica tra la locale Afragolese ed il Giugliano, entrambe appaiate al secondo posto in classifica con cinquantacinque punti conquistati e a quattro punti di distacco dalla capolista Frattese.
Si gioca alle 11 di mattina, per cui parto con il primo treno utile in direzione Napoli, scendendo alla stazione Casoria – Afragola, qualche fermata prima del capoluogo. Supero Casoria, dove è ubicata la stazione ferroviaria, per dirigermi prima verso Afragola, a meno di mezzora di cammino.
Arrivato molto presto in zona stadio, ho l’occasione di farmi un ampio giro nei suoi dintorni, che sono un misto molto marcato tra strutture nuove e vetuste. Approssimandosi alle mura del “Moccia” da una parte vi è l’entrata del settore ospiti e dall’altra quella alla tribuna scoperta dei padroni di casa. Varie scritte e murales degli ultras afragolesi conducono in una strada sempre più stretta che porta all’altra entrata dei locali, quella nella seconda tribuna coperta.
Dopo questo primo giro, inverto la mia prospettiva per scoprire lo stadio dal suo interno dove trovo una grande tribuna coperta e un’altra più piccola mentre, verso la curva, vi è il settore ospiti, composto da tre gradini sufficientemente lunghi da poter garantire la presenza di un buon numero di sostenitori avversari.
Nel frattempo lo stadio va riempiendosi ed anche la presenza ultras si mostra corposa, seppur i padroni di casa siano divisi in due: i “LEONI SCIOLTI” nella parte centrale della tribuna coperta e la “PRESENZA RIBELLE AFRAGOLA”, una trentina di ultras in tutto, al centro della tribuna scoperta.
Ad una ventina di minuti dal fischio d’inizio arrivano anche gli ultras giuglianesi che tappezzano il loro settore di striscioni e stendardi e issando i vari bandieroni, davvero ben curati. Li rivedo più di vent’anni dopo un importante Giugliano – Campobasso che si disputò nel vecchio stadio giuglianese, praticamente un fortino inespugnabile. Da allora tante cose sono cambiate ed anche la tifoseria gialloblù ha fatto passi da gigante migliorando in tutti i suoi aspetti, partendo dal materiale, in primis gli striscioni e poi le bandiere, ma anche come impostazione ultras.
Spronano la squadra prima del calcio d’inizio e ne ricevono subito applausi, mentre dalla parte opposta si sventolano i bandieroni e s’intonano i primi cori con conseguenti e notevoli battimani.
Tra le due tifoserie vige già da qualche anno una sorta di rispetto, che durante la partita verrà confermato da qualche coro ed anche i due presidenti, poco prima del via, si scambiano targhe ricordo prima del via.
Quando le squadre scendono in campo gli ultras afragolesi inscenano una coreografia in entrambi i settori, degna del grande evento: in tribuna scoperta diversi stendardi al cielo con disegnate le maglie dell’Afragolese sistemate a mo’ di formazione completate dallo striscione di carta: “UNDICI RIBELLI”; nella tribuna coperta, l’altro gruppo sventola diversi bandieroni nella parte centrale ed ai due lati vengono alzati cartoncini rossi da una parte e blu dall’altra mentre in balconata viene srotolato il grosso striscione: “OSIAMO E VINCIAMO”. Il settore ospiti, oltre allo sventolio delle bandiere, accende un paio di fumogeni con i colori sociali della squadra.
Nel primo tempo gli ultras afragolesi cercano di farsi sentire benché il numero di ultras non sia poi così elevato e la divisione in due parti renda il tutto più difficile, con il colore che viene garantito da uno stendardo e bandiere di varia misura, sventolate senza soluzione di continuità. Discreto ed abbastanza continuo il tifo pur con delle piccole pause tra un coro e l’altro e con l’intensità corale che segue gli alti e bassi della partita.
Nel secondo tempo la tifoseria rossoblù sostiene con maggiore convinzione gli undici in campo nonostante il gol del momentaneo svantaggio, verranno così premiati alla mezzora con il gol del pareggio siglato dal neo entrato Pisani che esulta proprio sotto il settore dei “LEONI SCIOLTI”. A sei minuti dalla fine subiscono il gol della sconfitta ma continueranno ad incitare la squadra fino al triplice fischio finale.
Dalla parte opposta i giuglianesi tifano continuamente per tutta la durata della prima frazione, effettuando un gran numero di battimani e colorando per tutto il tempo il settore grazie allo sventolio dei bandieroni e alla accensione una torcia. Nel secondo tempo partono sempre con la stessa verve esplodendo al sessantasettesimo minuto per il gol del momentaneo vantaggio siglato da Caso Naturale, autore di ben 15 reti dall’inizio di questa stagione, che festeggia sotto al settore con i propri ultras che accendono una torcia.
Alla mezzora il gol del pareggio dei padroni di casa fa registrare un calo, ma riprendono poi a spronare la squadra, premiati dal gol arriverà a sei minuti dal novantesimo con Bacio Terracino la cui esultanza sotto il settore ospiti si protrae per svariati minuti.
Il Giugliano dunque esce con tre punti importanti da questa “gara crocevia”, rimanendo a quattro punti dalla Frattese mentre l’Afragolese può virtualmente dire addio al sogno promozione a sole cinque giornate dal termine e con sette punti di divario. Nonostante tutto i “LEONI SCIOLTI” chiamano a sé i giocatori, qualcuno in lacrime, per tributare loro il giusto plauso per una stagione comunque importante.
Stessa scena fra tifosi e calciatori gialloblù i cui cori hanno ovviamente tutt’altro spirito. Con le squadre ormai negli spogliatoi infine, gli ultras intonano gli ultimi cori per confermarsi ancora una volta il rispetto reciproco.
Marco Gasparri