downloadIn riferimento al post partita Poderosa-Rieti, i supporters veregrensi non possono far altro che rabbrividire di fronte al finto moralismo degli organi di stampa , di tutta la gente presente al palas e soprattutto delle altre tifoserie che stanno spendendo parole di solidarietà senza conoscere i fatti che sono esattamente l’OPPOSTO DI QUANTO FINO AD ORA RACCONTATO.
Cosa è accaduto: finita la partita , vinta dalla squadra ospite , non si sa bene per quale motivo una macchina di un tifoso reatino sulla trentina accompagnato dal padre sessantenne era parcheggiata vicino al settore adibito al tifo di casa.

All’imbattersi di alcuni supporters gialloneri (di cui per rispetto non lasciamo dettaglio alcuno) i due sono scesi dalla vettura indirizzandosi verso di loro con fare tutt’altro che pacifico; nulla di ciò che si stava delineando, aveva i toni di un semplice diverbio.
Nella mini rissa nata fin da subito, la peggio l’hanno avuta i reatini , e cadendo uno dei due, il sessantenne, si è rotto un femore.
Per tutti gli amanti del gossip purtroppo , dobbiamo informarli che non si è trattato di aggressione con bastoni e sedie o altro come vi stanno facendo credere ma una semplice scaramuccia finita con una gamba rotta dovuta alla caduta e non causata dall’ascia di un tagliagole locale; ci teniamo però a precisare e ripetere a gran voce che sono stati i supporters reatini a cercare lo scontro fisico, non che questo sia un problema in sè ma di fatto ribalta completamente la visione dei fatti che fin da subito in maniera del tutto pregiudiziale dava le colpe ai ragazzi di Montegranaro.

Da qui nascono diverse considerazioni e domande.
a) com’è possibile che, con tutte le forze dell’ordine disposte in ogni punto intorno all’impianto sportivo, si sia permesso di parcheggiare una vettura appartenente alla tifoseria ospite nelle vicinanze di quelle locali ? ;
b) è inconcepibile ancora oggi portare avanti il discorso “non è un posto sicuro per famiglie e bambini” se poi, proprio un padre di famiglia, non comportandosi da tale, crea i presupposti per uno scontro;
c) com’è possibile condannare qualcuno prima ancora che i fatti vengano chiariti? A chi serve il mostro? Fatevele queste due domande;
d) assegnare sempre e comunque la ragione a chi ha riportato più danni non rappresenta una sorta di epica/etica della sconfitta? Come se si volesse dimostrare che chi rimane in piedi ha torto a prescindere;
Ed infine e) cosa vi aspettate quando sperate che i palazzetti e gli stadi siano pieni e colorati, quando le società fanno di tutto per far riempire gli spalti cosicchè la gente possa cantare? Cosa sperate, che non ci siano sfottò e cori contro? Che non ci siano più rivalità e che finisca tutto in un meraviglioso terzo tempo rugby style?
Andiamo sapete tutti che non è così e non lo sarà mai, a meno che non si voglia davvero intervenire sul problema alla radice , alzando vertiginosamente i prezzi del biglietto e non permettendo coreografie cori e quant’altro a nessuno, paralizzando di fatto tutto il fenomeno del tifo organizzato.
Se è questo ciò che desiderate, che si muovano per prime le società e bandiscano qualsiasi tipo di modalità di supporto per la propria squadra, poichè essendo questione di cuore e di pancia, ci sarà sempre chi dall’altra parte della balaustra agirà in maniera contraria creando inevitabilmente una rivalità..a meno che non si creda ancora alla favola che andare allo stadio significhi sostenere la propria squadra infischiandosene totalmente di ciò che combina l’avversario .

Detto questo e ribadendo che nessuno è costretto a scegliere la via della “strada”, una volta scelta spontaneamente, per onestà e correttezza se ne devono necessariamente accettare le regole, nel bene e soprattutto nel male.

Noi , a differenza di tanti moralisti che augurano le
pene senza conoscere i fatti, diamo tutto il nostro sostegno ai compaesani che si sono trovati a rispondere alle provocazioni dei reatini e diamo tutto il nostro sostegno a chi sta passando dei brutti momenti per colpa del veleno di chi non si è saputo comportare.

Arditi Crew ’13 – Veregrensi Vecchie Maniere