Per il mio primo week end partitellaro fuori in questa stagione decido di viaggiare verso sud e precisamente in terra di Calabria, dove riesco a trovare due partite tutto sommato con qualche punto d’interesse. La prima è Cosenza – Cittadella di Serie B, che si giocherà al sabato e l’altra il giorno successivo è Rende – Juve Stabia di Serie C dove farò il mio esordio al “Lorenzon”.

Sono già stato allo stadio “San Vito” circa vent’anni fa e mi preparo a coglierne tutti i cambiamenti, cominciando dal nome – attualmente dedicato al compianto Gigi Marulla – e finendo per i suoi dintorni, caratterizzati da un’alta recinzione in ferro, quasi a voler tener distante qualsiasi persona, anziché invogliarla ad entrare.

Inoltre i muri dello stadio li ritrovo completamente puliti, mentre ricordo che vent’anni fa erano pieni di scritte a narrare il passaggio delle varie sigle del tifo e delle relative storie di vita.

Sinceramente tutto questo mi fa venire una tristezza incredibile, quasi un magone. Sembra di vedere uno spettacolo già confezionato su misura, preciso, pulito: per gente per bene e con i soldi.

Parlando del match, quest’oggi saranno presenti 5.600 tifosi, nonostante il Cosenza non navighi in acque così tranquille in classifica e il confronto ultras sugli spalti non sia per niente interessante.

Il tifo ospite (costituito da una decina di presenti con nessuna velleità ultras) si racchiude in poche righe: applausi ad inizio gara mentre intonano un coro e un altro effettuato nella seconda frazione. Per il resto si limitano a guardare la partita in piedi ma in religioso silenzio.

I cosentini, come risaputo, sono spaccati in due parti: gli ultras che prendono posto in Tribuna, sicuramente più numerosi, e quelli della Curva Sud che occupano una piccola porzione di curva.

Già nel prepartita i due settori cercano di darsi da fare. La tribuna colorando il settore con numerose bandiere e stendardi, mentre la curva intona cori accompagnandoli con buoni battimani a tutto settore.

L’entrata in campo delle squadre viene anticipata da una bellissima sciarpata fitta sia dagli ultras della Tribuna che di quelli in curva, dove viene anche acceso un fumogeno rosso.

Nel primo tempo pur non tifando all’unisono i due settori tirano fuori una prestazione sicuramente maiuscola, effettuando cori a ripetizione, il più delle volte molto prolungati ed accompagnati da pregevoli battimani, con i momenti di stanca che sono pochissimi.

Da segnalare lo striscione esposto dalla Sud per due ragazzi scomparsi: “TRA LA TERRA E IL CIELO NESSUN SIPARIO, CIAO FATIMA, CIAO MARIO.”.

Nel secondo tempo dopo appena tre minuti Sciaudone trova la via del gol facendo esultare l’intero stadio che si scatena in un’esultanza abbastanza prolungata e con la curva che accende un fumogeno arancione.

Dopodiché l’intensità corale salirà ulteriormente ed al decimo minuto la curva esporrà uno striscione in difesa di Mimmo Lucano, sindaco di Riace: NOBEL PER LA PACE…MIMMO LUCANO ULTRA’ DELLA SOLIDARIETA’”.

Il tifo in entrambi i settori rimarrà lineare pur con l’apatia che sugli spalti regna per via della mancanza di un vero e proprio confronto ultras. Tant’è che sembra annoiarsi, nel settore ospiti, anche il “piccolo” Lorenzino, al seguito del Sitadea in varie trasferte.

Ci pensa Tutino a chiudere l’incontro al sessantacinquesimo della ripresa con la conseguente nuova esultanza del popolo rossoblù.

C’è ancora spazio per uno striscione dedicato a Lory prima che l’arbitro fischi la fine della contesa e mandi tutti negli spogliatoi. Le due squadre abbiano salutano le proprie tifoserie.

Termina così il mio primo giorno in terra calabrese, appuntamento a domani con Rende – Juve Stabia sperando in qualche emozione particolare ma soprattutto confronto sugli spalti.

Marco Gasparri