Come noto abbiamo deciso di devolvere i rimborsi dei biglietti dell’ultimo derby pisa-livorno (chiuso ai tifosi all’ultimo minuto causa emergenza covid-19) per l’acquisto di pacchi alimentari da distribuire alle persone in difficoltà dei quartieri popolari; un’iniziativa di solidarietà in sinergia con la sezione Ilio “Dario” Barontini del Partito Comunista di Livorno. Rispetto a molte altre città dello stivale registriamo meno contagi, ma la nostra presenza sul territorio è stata per noi un riscontro tragico delle condizioni in cui avversano numerosi singoli e famiglie rimasti isolati a causa della crisi economica.
Essendo la Curva Nord, luogo di aggregazione che unisce il popolo sotto un’unica bandiera, formata per lo piu’ da lavoratori, precari o disoccupati che in questo momento si trovano in una situazione oggettiva di difficoltà, ci domandiamo con quale spirito i signori della Lega calcio vorrebbero far ripartire il campionato. Ci raccontano che vogliono giocare per la gente e cercano di convogliare l’opinione pubblica dicendo che lo fanno per i tifosi.
Ma proprio noi, che da sempre facciamo miracoli per seguire i nostri colori, in questa situazione emergenziale, ci rifiutiamo di dare un appoggio a questo sistema calcio che come Confindustria pensa solo ai bilanci; non vogliamo essere complici di un sistema che ci vuole usare come mezzo per continuare ad incassare e che vorrebbe garantire tamponi a dismisura a noti calciatori, quando magari un nostro amico, un familiare, un lavoratore o infermiere, non ne ha diritto.
Se volete giocare per il bene dei tifosi, dei cittadini, FATELO, ma come gesto di solidarietà, senza soldi né sponsor, e magari a favore della sanità pubblica che è stata prima disintegrata dai governi ed ora dal virus. Sappiamo che alle società, ai calciatori ed ai presidenti bastano le TV, ma senza tifosi non c’è a calcio. Troppi calciatori hanno rivendicato il loro signor stipendio, mentre molti cittadini stanno andando avanti a buoni spesa e con le famose 600 euro (di cui in tanti sono ancora in attesa).
Mentre la Lega calcio quindi preme per riorganizzare il campionato e ripartire per non perdere i propri interessi, fregandosene di morte e miseria, noi dicamo il contrario perché la legge universale del calcio è la passione. Il calcio è della gente e non delle Tv e degli sponsor.
Esprimiamo la massima solidarietà alle vittime e alla famiglie colpite dalla pandemia ed a tutti i lavoratori e volontari impegnati in prima linea dicendo che per noi il calcio deve chiudere come avrebbero dovuto fare subito le grandi aziende. Riaprire il calcio senza tifosi non solo non ha senso, è la dimostrazione di una sconfitta. Il calcio è della gente.