Gaceta.es ha intervistato alcuni membri degli Ultras Sur nel locale in cui abitualmente si riuniscono. Hanno parlato di calcio, politica e dell’attuale dirigenza del Real Madrid.

real-madridAlle nove della sera ci riceve mezza dozzina di membri degli Ultras Sur nel locale di Calle Marceliano Santamaria in cui abitualmente si riuniscono. I loro primi commenti sono stati una critica a un articolo pubblicato dal nostro giornale che li metteva in relazione con gli incidenti avvenuti a Madrid Rio. Ci hanno parlato della situazione del club, e di chi sono secondo loro i responsabili dell’a situazione attuale. Anche dell’Atletico e del Barcelona, ovviamente.

L’intervista viene pubblica in maniera testuale, senza aggiungere o tagliare alcunché. Il gruppo critica in modo particolare il direttore del Gabinetto di Presidenza Manuel Redondo Sierra e il responsabile dell’area sociale, Josè Luis Sanchez Camara. Hanno parlato anche di Juanito, Mourinho …ed anche di Cristina Cifuentes.

– Nel dicembre del 2013 siete stati espulsi dal Santiago Bernabeu. Come si è arrivati a questa situazione? Che ha fatto il club per allontanarvi?

In primo luogo bisogna precisare che il club ha cancellato gli abbonamenti di vari membri del gruppo senza che fosse successo nulla. E lo ha fatto perché c’era una totale connivenza con mebri del precedente direttivo del gruppo. La Giunta Direttiva del Real era in affari con il precedente direttivo per la vendita di biglietti. Il direttivo, visto che aveva piu’ interesse per il denaro che per il gruppo, è stato alla fine allontanato. Il club si è reso conto che non eravamo “in vendita”, per questo la dirigenza ha preso la decisione di espellerci. Le motivazioni esposte in conferenza stampa sono completamente false. C’è stata una discussione e nulla piu’. Dire dell’altro è dire il falso.

– Hanno espulso tutti gli Ultras Sur o qualcuno ha mantenuto l’abbonamento?

Questa è un’altra balla raccontata dal club alla stampa. Siamo solo stati ricollocati all’interno dello stadio. Ci hanno vietato l’ingresso per il Real Castilla (n.d.t.: la seconda squadra del Real) per presunte illegalità o contrarietà allo statuto sociale e ci hanno negato i biglietti per le trasferte. Anche così continuiamo a seguire e ad organizzare il gruppo.

– Ci sono Ultras Sur nel nuovo gruppo Real Madrid Fans?

Certo che sì. Ci sono e sono quelli che ci informano degli intrallazzi e degli affari illegali del direttivo di questo gruppo. Sono lì in maniera forzata, dato che non hanno nulla a che vedere con la mentalità di questo gruppo assurdo. Certo che abbiamo molti simpatizzanti in questo gruppo e nel resto dello stadio.

– Che ve ne pare del nuovo gruppo?

Ridicoli. Questa è la definizione. Vorrei ma non posso. Sono manovrati dal club perché facciano e dicano quello che gli si chiede. Non hanno alcun senso critico. Sono obbligati a fare il tifo secondo le direttive dei responsabili. Con questa dialettica che ci pare arcaica sono appunto un gruppo addomesticato ed arcaico. Raccolgono punti per assistere a partite e finali, e questa non è mentalità. Sono quasi degli stipendiati. E’ un vorrei ma non posso, cercando fare il tifo, ma occorre avere anni di esperienza, voglia e cognizioni. E non ne hanno.

– Si è parlato molto dei vostri finanziamenti. Da dove prendevate i fondi per il tifo e le trasferte?

Il precedente direttivo utilizzava per se stesso tutti i finanziamenti. Attualmente lo facciamo con gli apporti dei membri e dei simpatizzanti.

– Quale è stato il momento piu’ duro della storia degli Ultras Sur?

Probabilmente il periodo nel “pollaio” (n.d.t.: settore del Bernabeu) dopo l’incidente del crollo della porta (n.d.t.: evento accaduto nella semifinale di Champions del 97/98 con i tifosi del Real che, arracampicati sulla rete di protezione del campo, fecero crollare una delle porte).

– E il momento di cui ha avete il miglior ricordo?

L’epoca delle grandi rimonte europee e le spettacolari coreografie. Sono momenti che hanno un posto privilegiato della storia degli Ultras Sur.

– Continuate ad avere rapporti con i giocatori della prima squadra? Qualcuno di loro ha solidarizzato con voi dopo la vostra espulsione?

Certamente. Molti giocatori hanno contatti con noi. Ovviamente non facciamo i loro nomi per il clima di persecuzione che c’è nel club, potremmo pregiudicare la loro immagine pubblica e la loro carriera.

– Quest’anno vi si è visti al Calderon e ad altre partite. Come riuscite ad avere i biglietti?

Come qualunque altro cittadino. Dai rivenditori autorizzati.

– Se il Madrdi arriva alla finale di Champions andrete a Berlino? Anche se il club non vi darà i biglietti?

Certo che sì. Saremo a Berlino in tanti. Con o senza biglietti, saremo lì.

– Nei vostri cori chiedete le dimissioni di Florentino Perez e che la stampa lasci in pace il Real. La stampa e Perez sono i vostri grandi nemici?

I nostri nemici sono tutti gli antimadridisti e tutti coloro che diffamano il gruppo. Florentino Perez e la stampa sono quelli che diffamano il gruppo e tengono un comportamento antimadridista. In particolare Josè Luis Sanchez e Manuel Redondo (n.d.t.: giornalisti). Sono i principali responsabili di questa situazione e sembra che abbiano un interesse speciale nel sabotarci. Direi di più, siamo convinti che Florentino Perez non sappia al cento per cento quello che accade e che questi due soggetti gli stanno intossicando il cervello e gli raccontino più bugie che verità.

– Cosa resta del gruppo della fine degli anni ’80 e degli anni ’90 quando Ochaita e Alvaro Cadenas erano i capi?

Resta la mentalità, l’attitudine e i principi. Ben radicati nei componenti del gruppo.

– Avete rapporti con loro? Sembra che Ochaita sia stato visto nel nuovo gruppo con suo figlio.

Con il precedente direttivo che è stato allontanato, come abbiamo detto, non abbiamo alcun rapporto. Jose Luis Ochaita ha tentato di riciclare la sua immagine attraverso i media, ma ha avuto molte sanzioni nell’ambito sportivo. Sul fatto che lo abbiano visto allo stadio con suo figlio è difficile, visto che ha solo tre figlie.

– Vi faccio una serie di nomi, dovete rispondere nel più breve tempo possibile: Florentino Perez

E’ l’attuale presidente del Real che non è stato eletto dai soci negli ultimi tre mandati.

– Iker Casillas

E’ stato un buon portiere.

– Mourinho

Un grande allenatore che ha difeso il club, un grande professionista incompreso e maltrattato.

– Ancelotti

L’attuale allenatore

– F.C. Barcelona

La squadra più agganciata al potere

– Atletico di Madrid

Eterni secondi

– Bukaneros (n.d.t..: gli ultras del Rayo)

Un gruppo che è ben visto per la sua ideologia, cosa che non accade con noi.

– Frente Atletico

Pessimi imitatori e conigli

– Madrid Rio (n.d.t.: ci si riferisce agli incidenti che sono costati la vita a un tifoso del Deportivo, con il coinvolgimento di varie tifoserie)

Dobbiamo dire che la polizia aveva previsto il confronto ma non si aspettava questo esito. Sono stati utilizzati per mettere il tappo ai veri problemi sociali.

– Juanito

Il calciatore per cui una intera generazione tifa Real. Colui che meglio ha rappresentato i valori eterni del madridismo.

– Ramon Mendoza

Presidente eterno.

– Lorenzo Sanz

Un presidente del passato, con luci ed ombre e che, come tutti, ha ceduto alla pressione della stampa.

– Ramon Calderon

Un presidente a sorpresa, che non seppe affrontare la situazione e che ha consegnato il club a Perez.

– Cristina Cifuentes

Un politico che confonde le sue passioni e i suoi pregiudizi con l’esercizio delle sue funzioni. Senza avere un’idea di quello che cio’ comporta.

– Antonio Merende, “el nino”

Un buon amico di alcune persone del gruppo.

– Alvaro Cadenas e Ochaita

Ladri, traditori, confidenti e venduti al denaro.

– Manuel Matamoros

Un opportunista, un venduto che ha tradito i madridisti, questo gruppo e i membri della sua associazione fino al punto che il presidente della sua associazione si è dovuto dimettere. Un ipocrita che ha divulgato il messaggio “via le mani della stampa dal Real”, ma ogni volta che può passa per talk show sportivi per raccontare del suo film.

– Carlos Clara

Un personaggio fragile che sta dando una pessima immagine della tifoseria del Real in ogni partita e ogni trasferta, che come prima approfitta della ingenuità di alcuni tifosi e ha l’appoggio ed il favore della attuale dirigenza dell’area sociale.

– Josè Luis Sanchez e Manuel Redondo

Sono i responsabili delle divisioni nella tifoseria del Real. Seguono i loro interessi economici e personali prima del Madrid. Fin quando ci saranno loro, le cose non cambieranno.

– Calcio a parte, mantenete una chiara ideologia politica. Come vi definite?

In primo luogo per appartenere al gruppo non è richiesto alcun credo politico. In ogni caso, per quanto ci consta, non è un reato in questo paese avere una ideologia politica concreta. Non neghiamo di essere orgogliosi delle nostre origini, della nostra storia del nostro simbolo e delle nostre tradizioni. E che ci unisce un sentimento nazionale, virtù di cui molta gente oggi si vergogna, noi no. Ed è curioso che ci si indichi come delinquenti quando la tribuna del Bernabeu è frequentata da criminali condannati per diversi reati come corruzione, e quando il nostro presidente ha chiesto l’indulto per un condannato come Josè Maria del Nido (n.d.t..: ex presidente del Sevilla).

– Negli ultimi mesi siete stati implicati in attività extracalcistiche. Che c’è di vero nelle accuse di traffico di droga e estorsione?

Il gruppo non è coinvolto in niente di tutto questo, sono falsità. Altro è la vita privata dei mebri del gruppo. Di sicuro si sono dette un sacco di bugie su alcune persone e si è diffamato per accusare il collettivo. Se ci attaccano per quello che qualcuno ha fatto, Florentino Perez dovrebbe essere condannato per aver dato rifugio nella tribuna del Bernabeu a persone che attualmente sono in carcere per corruzione.

– Vi considerate perseguitati dalle Forze dell’ordine?

Certo. C’è una incomprensibile repressione nei nostri confronti, e si arriva al punto di chiamare e molestare le famiglie, le fidanzate e i familiari, presentarsi sul posto di lavoro e molto altro.

– E dai media?

Sono manipolatori. Diffamano continuamente, mentono continuamente e raccontano storie senza accertarsi delle notizie. Non solo, ma quando li abbiamo contattati per poter dare la nostra versione, ci hanno impedito di farlo. E non è la prima volta che fanno passare un personaggio come membro del gruppo quando è completamente falso. Il famoso libro “Diario di uno skin” che metteva in relazione gli Ultras Sur con ogni tipo di eccessi e barbarie, è stato scritto da uno pseudo giornalista che si dedicava più agli Ufo che ad altro, Manuel Carballal. E’ stato qui una volta e quello che racconta –di essere stato qui per un anno è completamente falso. Ha scritto il libro e questa finta inchiesta con quello che ha trovato su internet. Vorrebbe trattarci da fessi ma il fesso è lui. Mente come un miserabile possiamo dimostrarlo quando vuole.

– Avete criticato una notizia apparsa su Gaceta.es sugli eventi di Madrid Rio secondo la quale, in base ad un rapporto di polizia, si faceva riferimento a sei membri degli Ultras Sur. Che avete da dichiarare al riguardo?

Totalmente falsa. Una bugia interessata perché non capiamo le ragioni per cui si dicono queste cose. E vogliamo dire in modo molto chiaro che nessun membro del gruppo ha partecipato a quegli scontri. Riteniamo offensivo che cerchino sempre di coinvolgere gli Ultras Sur in ogni tipo di eccessi.

– Avete rilevato la presenza della polizia nei presso dei vostri luoghi di riunione? Non solo nei giorni delle partite.

Sì, certo, qui vicino c’è presenza di polizia. E anche nella nostra vita quotidiana, con molestie, chiamate, interventi sui luoghi di lavoro e di studio di alcuni di noi. E c’è una cosa chiamata presunzione di innocenza che a noi non si applica.

– Dopo gli eventi di Madrid Arena (n.d.t.: tragedia avvenuta in un rave per Halloween con 5 ragazze morte schiacciate nella calca) è emerso che Kontrol 34, l’impresa di sicurezza che svolgeva quel servizio, aveva rapporti con l’ambiente ultras. Che c’è di vero?

Assolutamente nulla.

– Avete intenzione di tornare al Bernabeu come gruppo?

Per ritornarci dovremmo essercene andati e non lo abbiamo mai fatto. Certo che torneremo come gruppo.

Traduzione Sport People.
Articolo originale su Gaceta.es.