Il mercoledì della settimana di fine ottobre è dedicato alla Coppa Italia e per la precisione il calendario propone i sedicesimi di finale della Coppa Italia di serie D da giocarsi in gara unica. Cosi, data la vicinanza, opto per Trastevere – Torres che si gioca alle ore 15.

Arrivo presto nei pressi dello stadio e, conoscendo la zona, già so che ci saranno difficoltà nel trovare parcheggio. Invece questa volta mi dice bene e trovo una macchina che sta andando via per cui mi fiondo immediatamente nel prendere il suo posto.

Arrivo al “Bachelet”, denominato da quest’ anno “Trastevere Stadium” (maledetta moda di nominare gli stadi in lingua inglese), molto presto, talmente presto che riesco a pranzare, bere un caffè e farmi una lunga chiacchierata con il mio amico Valerio.

Finalmente arriva l’ora di entrare in campo e vedo che il settore ospiti rimane vuoto e così sarà per tutta la durata dell’incontro.

Capisco il giorno infrasettimanale, la distanza, la poca importanza che l’incontro riveste e l’ultimo posto in classifica nel proprio girone, ed in più avevo già visto altre volte i sassaresi all’opera e sinceramente nella maggior parte dei casi mi erano sembrati sempre discreti.

Solo in seguito verrò a sapere che gli ultras sono in aperta contestazione con la società rossoblù e più specificatamente contro il loro presidente reo di aver acquistato la Torres a basso costo con la speranza di rivenderla ad un prezzo alto per guadagnarci, tant’è che hanno esteso la loro protesta anche ai semplici tifosi, a maggior ragione ora che la squadra occupa l’ultima posizione in classifica.

Le ultime informazioni parlano di una media spettatori che non arriva alle cento unità quando di solito si avvicinavano quasi al migliaio; per di più adesso gli ultras minacciano di non entrare nemmeno se il biglietto fosse gratuito. Come tutte le vicende ultras, ci sarà chi è pro e chi è contro ed ovviamente, anche il sottoscritto, ha un suo personale pensiero, che terrà per sé. D’altronde a me spetta solo raccontare quello che succede sui campi e non giudicare, a parte il fatto che non mi è mai piaciuto giudicare gli altri, in fin dei conti gli scheletri dentro l’armadio, chi più o chi meno, ce l’abbiamo tutti.

Per quanto riguarda i locali, si presentano in una decina di unità, tutti abbastanza giovani e senza esporre striscioni. Durante la gara il loro tifo, seppur discontinuo, si farà sentire ed accompagneranno i cori con battimani; si noterà la bandierina del Trastevere Calcio che sventolerà non molto frequentemente.

Nella seconda frazione cercano di essere molto più organizzati e continui alzando uno stendardo e sventolando la solita bandierina. Molto più frequenti pure i battimani e le mani alzate nonostante il risultato sia sfavorevole sullo 0-2.

La squadra accorcia le distanze su rigore quando manca poco al novantesimo ma non c’è più tempo perché l’arbitro decreta la fine delle ostilità, con la Torres che passa agli ottavi di finale dove incontrerà la Frattese in trasferta.

Seppur eliminati, i giocatori locali vengono applauditi ed incitati dalla piccola tifoseria; a conti fatti, per ora, sono sempre secondi in classifica, mentre gli ospiti sono applauditi da pochi tifosi, molto probabilmente parenti di qualche giocatore.

Marco Gasparri.