Esordio casalingo per la squadra amaranto e pubblico che risponde piuttosto bene. Gli spalti non sono gremiti come nelle grandi occasioni ma la curva risponde positivamente, con la stragrande maggioranza delle persone che fa il proprio ingresso nel settore proprio all’ultimo tuffo. 

Anche tra gli ospiti c’è chi arriva a partita quasi iniziata. I perugini decidono in pochi minuti quale sia la disposizione migliore per pezze e bandiere e poi formano un bel quadrato. Ingrifati, Armata Rossa e Brigata Ultrà ormai sono una sinfonia, messe da parte o comunque mitizzate certe differenze e superati alcuni attriti. Vista da un osservatore esterno, sembra proprio che la Curva Nord viva ormai da qualche stagione su un ritrovato entusiasmo e su una comunione di intenti sicuramente positiva. Ed a rimarcare questo fatto, anche stasera gli ospiti danno vita ad un tifo continuo e partecipativo ma soprattutto compatto, con cori dettati dalle persone presenti in balaustra e ripresi dall’intera schiera di ultras e, di tanto in tanto, anche da quelle persone situate ai margini del gruppo. 

In un periodo dove le curve al proprio interno vivono di divisioni spesso dannose e piuttosto marcate, tornare ad una condivisione di intenti, ad una comune strada da seguire, è sicuramente la via migliore per dare linfa alla curva e cercare di aggregare nuovi elementi. Specialmente per curve medio – piccole, cercare una perdurante unità può essere un ottimo veicolo per mostrare il miglior lato della medaglia e chi persegue questa strada, generalmente, ottiene anche discreti risultati in termini di numeri e di passione. 

Passione che non manca ai biancorossi che si presentano a Livorno in compagnia dei gemellati di Empoli con tanto di pezza Desperados, per il resto voce e mani accompagnano la prestazione della squadra, mentre alcuni bandieroni offrono un bel tocco di colore. Prestazione positiva quella degli ospiti che, pur senza strafare, hanno il merito di tirare la carretta fino al fatidico novantesimo minuto, riuscendo a farsi sentire dal pubblico locale in svariati momenti della gara.

La curva di casa denota qualche spazio vuoto, gli ultras sono al loro posto ma evidentemente manca il contorno, manca il tifoso medio, quello che magari durante la settimana non si sbatte più di tanto ma che il giorno della partita non manca di offrire il proprio apporto. 

La mancanza perdurante di tifosi ha un ventaglio di motivazioni: si va dalle problematiche interne di una curva che vive di alti e bassi, ad una situazione societaria con ancora Spinelli al vertice della società, che non gode della stima di gran parte della piazza. Ormai è diventato un rapporto logoro, come un matrimonio che si trascina senza più verve, con i due protagonisti che si scambiano reciproche accuse senza trovare un punto in comune. 

Nonostante le problematiche, gli ultras amaranto fanno in pieno il proprio dovere: la squadra viene incitata per tutta la partita ed in diverse occasioni è l’intera curva a partecipare al tifo. Soprattutto nella ripresa, quando c’è da recuperare il risultato, il pubblico di casa, con la curva in prima persona, cerca di spingere letteralmente la squadra alla rete, anche se tale obiettivo risulterà vano.

Tra i due schieramenti volano diverse offese: il legame che si è instaurato tra ternani e livornesi e tra pisani e perugini influisce e nemmeno poco; a ciò si deve aggiungere qualche episodio avvenuto nel recente passato ed ecco spiegate il perdurare di tali offese. 

Valerio Poli