La Monopoli Ultras tornata in gran spolvero sugli spalti (anche se in realtà la gradinata c’è sempre stata dal principio) va in simbiosi con lo scoppiettante inizio di campionato della squadra. Il primo posto condiviso con il Bari fa sicuramente un certo effetto. Non è la prima volta che il Gabbiano parte bene. Sarebbe ancora più importante finire meglio, ma ad ogni modo esser lì è comunque una bella gratificazione per la tifoseria.

Per l’occasione, in onore di Iris, giovane monopolitana colpita da emorragia cerebrale, la società ha messo a disposizione biglietti gratuiti per le donne, in Curva e nel settore Distinti. La città, come già a suo tempo già fece per Melissa, scende in campo accanto alla propria concittadina: oltre alla squadra presentatasi in campo con uno striscione a lei dedicato, con la collaborazione dell’associazione “Iriscare”, hanno raccolto fondi agli ingressi per sostenere le costose cure della ragazza.

Partita tutta in biancoverde oggi, fra le due compagini, l’unico rammarico è nel vedere il settore ospiti senza la sua anima ultras, considerato che, da sempre, la tifoseria irpina è fra le grandi del nostro panorama e la sua presenza avrebbe aggiunto valore e pepe alla contesa sugli spalti. 

Sospinta dal buon momento della squadra, la tifoseria fa registrare buoni numeri quest’oggi al “Veneziani”. Tantissimi striscioni in curva e gradinata colorano lo stadio e la domanda non può che sorgere spontanea, all’indomani di tutti i veti e le autorizzazioni che nel recente passato avevano interessato proprio gli striscioni: ma davvero tutto questo colore sarebbe il male del calcio?

La gara in campo termina con un pareggio senza reti, ma come al solito sono stati i tifosi a renderla viva ed interessante. Curva e gradinata si sono fatte senza dubbio sentire e vedere. Da segnalare, nel solco del discorso iniziale, uno striscione per Iris esposto in contemporanea da entrambi. Infine è balzata sicuramente all’occhio dei più attenti osservatori, la presenza in gradinata di una pezza azzurra. La stessa appartiene ai ragazzi di Ettelbruck, cittadina del Lussemburgo il cui movimento ultras nacque per mano di un manipolo di ragazzi italiani e portoghesi emigrati nel Granducato che diedero vita ai disciolti Boys Ettelbruck ai quali poi sono subentrati quanti si riconoscono dietro la sigla attuale Ettelbruck 1907. Grazie alla nota sezione Lussemburgo dei Bad Boys Monopoli vennero allacciati i primi rapporti, poi estesisi e diventati molto forti anche con i CSM. Se il fascino internazionale del calcio italiano è sicuramente in calo dopo gli anni d’oro delle decadi ’80 e ’90, gli ultras continuano a rappresentare un modello di esportazione all’estero vincente e fortemente attrattivo. Anziché reprimere in maniera insensata, bisognerebbe anche saper valorizzare.