Roma si è risvegliata sotto un tiepido sole novembrino. Esattamente otto anni dopo. Un lasso di tempo che non ha lasciato inerme la città e non ha fatto svanire il ricordo di Gabriele Sandri, ucciso l’11 novembre del 2007 nell’area di sosta di Badia al Pino da un colpo di pistola volontariamente sparato dall’agente della PolStrada Luigi Spaccarotella. Gabriele era un ragazzo, prima che un tifoso di calcio. Un cittadino italiano ucciso dallo Stato italiano. Senza troppi complimenti. Senza troppi giri di parole. Una probabile rissa sedata con la medesima violenza, applicata all’ennesima potenza.

In diversi punti dell’Urbe Immortale, questa mattina, sono stati affissi manifesti con il suo volto, mentre a Badia al Pino è stato deposto un mazzo di fiori per onorarne la memoria. Perché sarebbe bello se, una volta tanto, questo Paese si rendesse conto che la soglia tra rispetto delle leggi ed abuso di potere è labile. Come quella tra autoritarismo e autorevolezza.

Anche noi di Sport People, che quotidianamente poniamo la nostra attenzione verso il mondo delle curve, avendole vissute e vivendole tutt’oggi in primo piano, vogliamo esprimere vicinanza alla famiglia di Gabriele che a distanza di anni vive ancora un dramma incolmabile.

Simone Meloni