Il posticipo serale del Lunedì di Pasquetta vede lo Spezia impegnato sul terreno di gioco del Manuzzi.

I sostenitori spezzini sono ai loro posti già mezzora prima dell’inizio del match, quando cominciano a farsi sentire con qualche coro da quei pochi tifosi locali che, a quell’ora, affollano gli spalti.

Alla lettura delle formazioni si compattano e fanno quadrato, tenendo in mano e bene in vista, come già avvenuto nel recente passato, i drappi che li rappresentano in trasferta.

Si notano anche una decina o poco più di bandierine, che vengono sventolate soprattutto nei primi minuti di gioco.

Il loro tifo è tutto sommato positivo, seppur non eccezionale.

Va però sottolineato che durante i novanta minuti di gioco saranno costantemente in movimento, tra braccia al cielo e battimani, riuscendo anche a farsi udire da tutto lo stadio nelle poche occasioni in cui la Curva Mare si silenzierà per passare da un coro all’altro.

Considerata la distanza tra le due città ed il fatto che si gioca di sera, ritengo la loro prestazione sugli spalti del Manuzzi di buon livello, anche alla luce di ciò che hanno fatto vedere stasera a livello di tifo.

La Curva Mare, da parte sua, dedica questa serata alla memoria di Mela, uno dei loro, un ragazzo della curva, che se n’è andato troppo presto.

In suo onore uno striscione che lo ricorda e che campeggerà sulla balaustra del secondo anello per tutta la durata del primo tempo, accompagnato da un minuto di silenzio subito dopo il fischio d’inizio dell’arbitro e, nei minuti successivi, da tutta una serie di cori per celebrarne il ricordo.

Suo, infine, lo striscione “The Exploited”, uno dei tanti vessilli che nel passato hanno segnato la storia della curva bianconera, dapprima tenuto in mano al centro del settore occupato dai ragazzi delle WSB e, nel secondo tempo, esposto in balaustra al centro della Curva Mare.

Sempre nel segno del ricordo per chi non è più in curva, nel secondo tempo verrà esposto anche un altro striscione, per ricordare questa volta Cassa.

Il tifo dei padroni di casa è costantemente su buoni livelli, soprattutto nel primo tempo, quando la squadra di mister Camplone non riesce ad esaltare il proprio pubblico, faticando ad imporsi su uno Spezia gagliardo, seppure costantemente arroccato in difesa, egregiamente disposto in campo da uno degli ex della serata, l’allenatore spezzino Di Carlo.

Ma il sostegno della Curva Mare va ben oltre lo spettacolo in campo e, se ad esaltarla non ci pensa la propria squadra, vorrà dire che saranno gli ultras a trasmettere entusiasmo ai propri giocatori, com’è sempre stato da queste parti.

Tanti i cori, i battimani e le bandiere sventolate durante la prima frazione di gioco, mentre nella ripresa si faranno notare l’accensione di una torcia, che illuminerà la notte con il suo rosso bagliore, e la bella sciarpata che accompagna il tradizionale Romagna mia, prima che lo si cominci a cantare in versione techno-pop.

Il goal dei padroni di casa, che arriva dopo una serie di ripetuti assalti alla porta spezzina, rende giustizia ad un Cesena che in campo ha dominato pur senza strafare.

La Curva Mare continua a sostenere la propria squadra per tutto il secondo tempo, con forse qualche pausa di troppo, ma di certo con un livello di decibel che rimane sempre tra i più alti della Serie B.

Il triplice fischio del direttore di gara mette fine alle ostilità e rimanda tutti a casa, i sostenitori ospiti come quelli romagnoli, incluso il solito manipolo casualmente posizionato nei distinti, che non perde occasione per omaggiare i tifosi spezzini con qualche affettuoso e colorito saluto.

Giangiuseppe Gassi.