Ritorna dopo ben 13 anni la sfida in campionato tra Rimini e Vis Pesaro, sebbene lo scorso anno ci fu un “antipasto” in Serie D in un turno di Coppa Italia.
Per molti Riminesi e Pesaresi questo è il derby per antonomasia, vista la breve distanza che separa le due città, circa 35 km, anche in considerazione dei tanti campionati – per lo più in Serie C – disputati nello stesso girone.
Il culmine fu raggiunto con una finale playoff nella stagione 1999/2000 disputata sul campo neutro di Arezzo, in cui ebbe la meglio la squadra marchigiana. Di seguito ci furono scontri tra le due tifoserie sul rettangolo di gioco al triplice fischio, tra festeggiamenti e sberleffi per gli sconfitti.
Sarebbero veramente tanti gli aneddoti, dallo striscione di vicinanza alla tifoseria pesarese per la prematura scomparsa del loro leader Filippone da parte riminese nell’ anno 1997/98, a quella volta che, nel 2004/05, la tifoseria romagnola affrontò per ben tre volte la trasferta in terra marchigiana, dopo che la prima venne sospesa per impraticabilità del terreno di gioco dovuta allo scioglimento della neve, la seconda per l’improvvisa morte del Papa (e relativa sospensione di tutte le manifestazioni sportive), e solo, finalmente, al terzo tentativo si disputò l’incontro.
Quell’anno fu il trampolino di lancio per il Rimini, che vinse il campionato e approdò in serie B disputando ben quatto campionati; poi, come spesso capita nel calcio, il cambio societario, scelte sbagliate e presidenti non all’altezza hanno portato nel giro di 10 anni al fallimento con la ripartenza dai campionati dilettantistici, fino al ritorno nella Serie C.
Anche la squadra pesarese, dopo molti anni passati tra il dilettantismo, lo scorso anno solo all’ultima giornata di campionato ha vinto il proprio girone di Serie D, a discapito della squadra del Matelica, quando ormai sembrava l’ennesimo campionato perso.
Quest’oggi la cornice di pubblico si attesta sulle 3.000 persone scarse. Sono finite anche le trasferte considerate ”numerose” come negli anni 2000: quest’oggi nel settore ospiti sono quantificabili circa 350 biancorossi marchigiani al seguito della loro squadra.
Una volta a farla da padrone era il gruppo “UVB Pesaro” (Ultras Vis Boys); da qualche anno trovano posto ”nuove” pezze di dimensioni più piccole, dove comunque il collante con il passato è rappresentato da ”Gioventù”, ”Vecchia guardia”, ”Antico Baluardo” e ”Porto 1982”.
Chissà dei presenti chi ricorda un personaggio bizzarro d’altri tempi che frequentava la curva pesarese tutto vestito di biancorosso con un lungo poncho e un sombrero in testa…l’ennesimo aneddoto del passato. Il pesarese era solito scavalcare dal settore ospiti ed entrare sul terreno di gioco per gettare del sale come rito scaramantico; ma quel gesto a Rimini a qualcuno non andò giù, e in un attimo dal settore riminese un ragazzo, eludendo i controlli, si precipitò in campo per regolare i conti. Ci vollero i carabinieri per dividere i due contendenti e portarli in questura per le formalità di rito. Veramente altri tempi.
Tornando ad oggi, devo ammettere che dal settore ospiti mi sarei aspettato qualcosa ad inizio partita per colorare il settore, così come in passato i marchigiani erano stati in grado di fare. Oggi da segnalare solo un paio di bandieroni e qualche due aste.
All’ingresso delle squadre in campo la Curva Est presenta qualche buco; evidentemente le file al botteghino e le procedure per le perquisizioni all’ingresso non hanno facilitato una maggiore affluenza per l’inizio partita. Nonostante questo i ragazzi organizzano una coreografia. Inizialmente la parte centrale si colora con cartoncini rossi, poi dalla parte bassa si alza un telone raffigurante i maggiori monumenti cittadini con la scritta “Ariminum 268 a.C.”.
Da lodare il lavoro fatto dai ragazzi del gruppo RWS per il telone disegnato e colorato interamente a mano da loro, spendendo del proprio tempo libero ed intere serate per vedere realizzato qualcosa che rimarrà impresso.
Com’era normale aspettarsi, tra le due tifoserie non mancano cori di sfottò già dal pre-partita. Buona la prova di entrambe le tifoserie. Ben venga che ci siano sempre le curve con settori belli carichi ad alimentare quello che realmente è il bello del calcio: la passione dei tifosi, fatta di cori e mani al cielo, sciarpate e battimani.
Se nel primo tempo non si è sbloccato il risultato in campo, nella ripresa è il Rimini a portarsi in vantaggio con un calcio di rigore sotto il settore ospiti, dando quella spinta di entusiasmo anche agli altri settori, specialmente quando viene cantato il più classico dei cori ”chi non salta un Pesarese è…”.
Quando il quarto uomo espone sulla lavagna luminosa i minuti del recupero e nel settore ospiti si alza una discreta sciarpata, arriva l’euro goal del pareggio Pesarese, mandando in estasi il settore i tifosi di Pesaro, che danno vita ad un tifo che coinvolge tutti i presenti, anche da chi fino a quel momento era stato più sornione.
Ma impossibile non menzionare che l’autore del goal ha attraversato di corsa tutto il campo per andare a festeggiare sotto il settore dei suoi tifosi.
Questo derby finisce in definitiva con un pareggio giusto per quello visto sul campo, con le due curve belle cariche che si sono sfidate a colpi di sfottò, come è giusto che sia, perché anche questo è il bello del calcio.
Gilberto Poggi