Domenica 20 Dicembre 2015, a Sanremo, non è stata solo la giornata dell’attesissimo scontro tra la formazione di casa e la capolista del campionato di Eccellenza ligure, il Magra Azzurri. Subito dopo la partita infatti, come per altro annunciato pubblicamente dai tifosi biancazzurri, i sostenitori matuziani si sono dati appuntamento presso la sede dello storico gruppo degli “Irriducibili Sanremo”, unitamente alla squadra e ai dirigenti della società sanremese, per il classico brindisi di auguri in vista delle imminenti festività natalizie.

La sconfitta contro la squadra di Santo Stefano di Magra non ha smorzato gli entusiasmi di una tifoseria come quella della Sanremese, che negli ultimi anni è stata costretta a subire, suo malgrado, numerose umiliazioni tra fallimenti e retrocessioni varie, e la grossa affluenza di sostenitori per questo appuntamento di fine anno ne è la prova tangibile.

Colgo quindi questa occasione per “intrufolarmi” tra i tifosi matuziani e visitare, finalmente, il museo della Sanremese realizzato e allestito dal “Coordinamento Club Biancoazzurri” proprio all’interno della sede degli Irriducibili.

Vicino la porta di ingresso campeggia il loro enorme striscione. Dentro questi locali si respira, di fatto, un’aria particolare. La passione popolare per lo sport e per la squadra cittadina, mista all’orgoglio per i propri colori e per la propria storia, calcistica e non, la fanno da padrone. I visitatori osservano con attenzione le moltissime foto appese sulle pareti. Sono il “frutto di anni appassionati di ricerche, collezionismo e quant’altro”, così come specificato sul sito ufficiale degli Irriducibili, che da qualche mese ha aperto anche una sezione virtuale interamente dedicata a questo museo e che si trova al link http://www.20ottobre2002irriducibili.net/museo-sanremese/.

La sede del gruppo storico della tifoseria sanremese è sita proprio all’interno dell’impianto sportivo della città, lo Stadio Comunale ed è, in pratica, dentro i locali che fino a qualche anno fa ospitavano gli uffici della società calcistica matuziana. A seguito dell’ultimo fallimento della società biancoceleste, tali uffici sono stati definitivamente abbandonati e gli Irriducibili hanno pensato bene di richiedere la possibilità, al comune di Sanremo, di poter trasferire il proprio luogo di incontro settimanale in questo posto, realizzando inoltre il museo storico dedicato alla realtà calcistica locale.

Una iniziativa davvero lodevole, visto che, come affermano gli stessi Irriducibili, “la memoria storica è fondamentale per tramandare ai futuri tifosi della Sanremese quel che è stata in passato questa gloriosa società e per far continuare in futuro i fasti di questi magici colori”.

Mentre siamo in attesa dei calciatori e dei dirigenti della Sanremese, continuo ad aggirarmi tra le varie stanze e i corridoi di questo luogo, soffermandomi su alcune foto particolari, che ritraggono splendide coreografie, trasferte storiche o cimeli passati, alcuni dei quali risalenti agli “anni d’oro” di questa squadra. C’è davvero di tutto: sciarpe, gagliardetti delle squadre che hanno giocato in questo stadio, foto, scarpette da calcio, guanti da portiere, palloni storici, ecc.

I ragazzi degli Irriducibili mi spiegano che il museo è aperto ogni lunedì, mercoledì e sabato, dalle 17.15 alle 19.15 e, ovviamente, la domenica quando la Sanremese gioca in casa, al termine della partita, e che l’esposizione è in continuo aggiornamento, grazie all’infaticabile e costante lavoro dei tanti sostenitori e appassionati.

Dopo qualche minuto arrivano finalmente i calciatori, i dirigenti ed il presidente della società della Sanremese. Si mischiano tra i numerosi convenuti, parlottano, discutono della partita da poco conclusa, del campionato, dei prossimi impegni. Ci sono i tifosi storici, le vecchie glorie, i sostenitori sempre presenti, i giocatori delle giovanili, gli Ultras. Tutti insieme per brindare e farsi gli auguri di buon feste, nel nome di una passione condivisa, in un luogo che trasuda storia e attaccamento ai propri colori da ogni singolo angolo.

Daniele Caroleo.