Arriva giovedì pomeriggio, da parte delle autorità competenti, il divieto di vendita per il settore ospiti ai residenti nella provincia di Pisa. Con buona pace di chi magari si stava organizzando ed aveva già prenotato mezzi di trasporto o altro. Nonostante i mezzi d’informazione giustifichino la brutale scelta parlando di rivalità, chi ha recepito questo bislacco modus operandi già sa che il divieto è arrivato solo per il movimentato Pisa-Cagliari della domenica precedente e che questo provvedimento è scattato più per punire che prevenire. Al tifoso normale o al semplice cittadino deve però passare l’ansiogeno messaggio del rischio di possibili incidenti e di un perenne stato di emergenza in cui, paradossalmente, chi dovrebbe confrontarsi costantemente con queste (presunte) emergenze decide d’ufficio di prendersi un giorno di ferie.

La cosa più buffa in questa diametralmente opposta visione della realta, è che i cori con un “vaffanculo” o un “merda” ad una città avversaria sono considerati discriminanti invece i divieti di spostamento in base alla città di residenza non sarebbero affatto discriminanti ma una buona prassi preventiva. Per andare in trasferta bisogna aspettare ormai l’ultimo secondo perché il divieto può scattare in ogni momento, per ogni cosa o per meglio dire, per ogni scusa: dalle più palusibili carenze strutturali fino a farneticanti video messi in rete da qualche mitomane e pretestuosamente usati come improponibili evidenze di pericolo. Il caso di Pistoiese-Prato in tal senso, è stato veramente l’apoteosi dell’assurdo.

Così oggi il settore ospiti dello stadio “Libero Liberati” risulta desolatamente vuoto, come le scatole craniche di chi prende queste incomprensibili decisioni sguazzando nel proprio potere e facendosi beffe dei diritti dei tifosi. Senza un confronto sugli spalti, senza l’adrenalina data dalla presenza delle due tifoserie non ha tanto senso, ma preso l’impegno decido comunque di onorarlo. Nemmeno quattromilacinquecento spettatori e forse aveva ragione la curva Nord quando, nella gara con il Brescia, espose uno striscione in cui invitava il resto del pubblico a parlare meno e mettere mani al portafoglio, acquistando il biglietto e cercando di riempire lo stadio. In seguito è arrivata la frattura con il presidente Bandecchi a cui i media hanno dato ampio risalto e forse i presupposti per una svolta numerica sono persino peggiorati.

La Nord entra leggermente in anticipo, non c’è nessun dirimpettaio di cui farsi beffe o a cui mostrare i muscoli perciò l’ingresso è tranquillo. Buono il colpo d’occhio, possiamo tranquillamente affermare che questo sia il settore con più gente. Dalla parte opposta, la Est è molto meno affollata ma gli ultras si posizionano al centro dietro lo striscione degli INTACCATI e a dispetto del numero, sono molto colorati grazie soprattutto ai bandieroni in favore di un vento che, nonostante sia una giornata di sole, risulta particolarmente fastidioso.

Nel primo tempo, nonostante il Pisa passi in vantaggio dopo appena sei minuti di gioco, la Nord tifa in maniera superlativa, andando anche oltre il normale incitamento: cori prolungati, tanti battimani ad accompagnare i cori, canti intonati tutti abbracciati ed una bella intensità corale che motiva anche i giocatori a cercare la via del gol attaccando a testa bassa. Nella Curva Est, benché il colore sia garantito quasi sempre dai bandieroni, meno intensi i cori alternati a qualche pausa stemperata da battimani interessanti.

Nel secondo tempo è la Est a partire con più decisione, invece la Curva Nord, dopo la prestazione maiuscola della prima frazione, sembra accusare leggermente la stanchezza. Dura pochi minuti perché poi il tifo poi si stabilizza, senza raggiungere più gli impossibili livelli della prima frazione ma comunque con una buona dose d’intensità. Più colorata la Est mentre la Ternana in campo attacca e dopo aver preso due legni, fra il settantaduesimo e il settantacinquesimo ribalta la partita, segnando prima su calcio di rigore con Favilli e poi con Falletti, premiando così le due curve che non avevano mai smesso d’incitare i propri beniamini. Dopo sei minuti di recupero l’arbitro manda tutti negli spogliatoi e finalmente gli undici rossoverdi possono liberare la gioia per questi tre punti che li spingono al nono posto, a quarantatré punti come Modena e Palermo, allontanando ulteriormente la zona retrocessione ma avvicinandosi a quella play off distante appena tre lunghezze, accorciando sull’ultimo posto utile occupato proprio dal Pisa oggi sconfitto. La prestazione degli ultras rossoverdi mitiga la mia delusione iniziale ma per gli amanti delle gradinate, ogni divieto di trasferta, ogni settore vuoto è sempre una pugnalata al cuore, ancor più quando ciò avviene sulla base del nulla. 

Marco Gasparri