Il ritornello di questa nota canzone di alcuni anni fa, riassume secondo me alla perfezione la situazione venutasi a creare per Pistoiese – Prato, derby di Serie D in programma mercoledì 8 febbraio. Ma andiamo con ordine.

Sia la partita dell’andata sia quella del ritorno curiosamente erano previste, da calendario, in turno infrasettimanale alle 14:30. Per cercare di dare un aiuto ai tifosi e alle casse societarie, l’orario della gara di andata venne posticipato alla sera stessa; bella cornice di pubblico, coreografie, partecipazione degli ultras, sfottò fecero da padroni nel derby al Lungobisenzio, vinto per 1 a 0 dalla squadra ospite arancione.

Allo stesso modo, poche settimane fa, viene modificato l’orario del ritorno, dalle 14:30 alle 19:45, con l’obiettivo di riempire lo Stadio Marcello Melani in occasione della partita più importante di questa stagione. Come facilmente prevedibile, la prevendita parte subito molto rapidamente e nei giorni successivi viaggia a ritmi spediti per entrambe le fazioni; si arriva a quasi 800 biglietti nel settore ospiti, numero davvero importante per una partita di Serie D infrasettimanale, per quanto, come detto, sia una sfida classica del calcio toscano e a lungo lo è stata anche della Serie C. Pure la parte casalinga fa la sua parte, arrivando a riempire lo stadio, limitato da ormai troppi anni dalla chiusura della Curva Nord. Vengono quindi chiesti permessi a lavoro; la tifoseria pratese si organizza con due viaggi in treno acquistando biglietti per le tratte interessate; vengono organizzate alcune scenografie da mettere in atto ovviamente nel corso del match. Nella mattinata del 7 febbraio però cambia drasticamente tutto.

Già in prima mattinata cominciano a girari voci ufficiose di una possibile chiusura dello stadio; inizialmente con motivazioni poco chiare. Man mano che passano le ore invece comincia a girare sui social un video grottesco, comico, che sembra pianificare un attacco al treno dei pratesi. Il video arriva anche a me e ai miei amici e, a parte farci qualche risata, attendiamo di capire meglio la situazione. Intuiamo invece la serietà del momento quando la società Pistoiese indice una conferenza stampa straordinaria alle ore 12, in cui (riassumo, ma è presente sulla pagina fb degli arancioni) viene spiegato che la partita dovrà giocarsi a porte chiuse perché questo video, giunto evidentemente anche alle forze dell’ordine, ha innalzato drasticamente la pericolosità del match, influendo quindi sulla gestione dell’ordine pubblico, e che alle 15 ci saranno nuovi aggiornamenti ufficiali. La Pistoiese rilancia minacciando di giocare il match a porte aperte ma in un altro stadio (Empoli? Impossibile per l’ordine pubblico. Lucca altrettanto, Pontedera? Ma chi si prende in carico di organizzare un evento del genere con così poco preavviso?). Tutto questo, ricordo, un giorno e mezzo prima della partita. Da qui in poi, confrontandomi con alcune persone più all’interno di me nel calcio e nel giornalismo pistoiese, mi viene raccontato di tutto e di più tra le possibili cause della chiusura dello stadio: problemi legati all’impianto, che evidentemente fino a una settimana fa non erano presenti? No, il comune smentisce categoricamente. Problematiche legate all’antincendio? Niente, anche qui i Vigili del Fuoco negano questa motivazione. Sembra davvero essere questo video il problema, secondo la Digos. A questo punto l’opinione pubblica si divide in due parti: chi dà addosso a questa persona del video, colpevole secondo me solo di aver sottovalutato la questione (ripeto, vi assicuro che è talmente comico e inverosimile che è difficile prenderlo sul serio) e su chi, naturalmente, non accetta che per questa motivazione venga annullato tutto così, in uno schiocco di dita, a poche ore dalla partita e con tutte le ricadute negative del caso. Mi persuado che probabilmente il prefetto non si aspettava una così alta partecipazione di pubblico, soprattutto ospite. Mi convinco altrettanto che se davvero si svicola dalla responsabilità di un evento infrasettimanale da nemmeno duemila persone e l’unica via presa in considerazione è vietarlo al pubblico, non è esattamente rassicurante per i cittadini sapere che chi sovrintende all’ordine pubblico semplicemente decida di non sovraintenderlo.

Alle 15 esce questo tanto atteso comunicato da parte della prefettura, e anche qui si leggono cose interessanti. Oltre a menzionare questo maledetto video, si legge tra i pretesti delle porte chiuse:

La partita, era già attenzionata dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive il
quale aveva sospeso il giudizio al fine di approfondire l’analisi dei rischi connessi alla gara e, nel contempo, fino all’assunzione di determinazioni in merito, aveva invitato la Lega Nazionale Dilettanti ad interessare le società organizzatrici per non far avviare la vendita dei tagliandi.

Della serie: Pistoiese, aspetta a far partire la prevendita, che noi dell’Osservatorio capiamo come organizzarci ed eventualmente rompervi le scatole. E dico io, se davvero la società ha “sbagliato” nel far partire la prevendita, tu Prefettura aspetti il giorno precedente alla gara per annullare il tutto? Se questo video non ci fosse mai stato quale sarebbe stata la scusa? Rimango sempre più basito e sconcertato, oltre che deluso.

L’unica verità vera è che il derby si svolgerà a Pistoia con lo stadio chiuso. Seguiranno un comunicato da parte arancione e uno da parte biancoazzurra, ragionevolmente delusi anche loro per l’andamento della giornata.

Parlando rapidamente della partita, alcuni tifosi arancioni si ritrovano in zona stadio, facendosi sentire nei momenti dei gol. Sarà infatti la Pistoiese a vincere, come all’andata, con il risultato però di 2 a 0. Da segnalare una rissa sfiorata in campo al termine della partita, e i festeggiamenti all’esterno dello stadio tra la squadra e il tifo presente.

Rifletto amaramente, pensando alla serata che poteva essere, alla gestione da terzo mondo di questo evento e a quanto siano inflazionati i celebri motti legati agli stadi pieni e al volersi riavvicinare ai tifosi; oltre alla rimessa economica nei confronti di una società sportiva dilettante, che da ultimo si è visto negare un alto incasso nell’unico vero big match stagionale capace di riempire gli spalti di entrambe le fazioni. Un’occasione davvero sprecata per tutti.

Testo di Edoardo Pacini
Foto di Andrea Del Serra