Quant’è bello riempirsi la bocca con la “follia ultrà”… Disse un tale Robert Nesta che prima di puntare il dito contro qualcuno, bisognerebbe assicurarsi che le proprie mani siano pulite. A guardare bene in giro, tra i tanti medioman italiani, premurosi genitori e integerrimi padri di famiglia, forse la “rivoluzione civile” la dovrebbero cominciare dall’alto di un sistema educativo alla deriva. Troppo facile cercare capri espiatori: se questa società crede che i suoi figli siano sbagliati, allora vuol dire che i padri e le Istituzioni (scuola in primis) hanno fallito miseramente. Ecco cos’è la loro “follia ultrà” tirata fuori ad ogni 3×2: il tentativo di far pagare il conto ai figli anziché ai padri. Ed è un discorso che si potrebbe estendere alla politica, al lavoro, ai conti economici e ad ogni altro aspetto del Paese, ma questa non è la sede adatta e non facciamoci troppo male.

basket_genericoPISA, 26 MAR – Spettatori adulti maleducati e intemperanti costringono l’arbitro-bambino a lasciare il campo in lacrime. Accade nel Pisano e a essere protagonisti sono i genitori-tifosi. Nel mirino un arbitro appena 12enne chiamato a dirigere un match di minibasket. La partita dura appena un minuto e mezzo, poi il baby arbitro scoppia in lacrime e fugge negli spogliatoi, incapace di reggere le pressione: dagli spalti troppi ‘consigli’ agitati. La Fip ha imposto di giocare a porte chiuse il match successivo.

[Fonte: Ansa]