Ladispoli-Viterbese 2-2, Coppa Italia Eccellenza 2013/14

Ladispoli-Viterbese 2-2, Coppa Italia Eccellenza 2013/14

Fatta l’andata, si fa anche il ritorno. Una volta ricordo che parlando con altri malati di partitelle e foto, girava questo credo a cui, se tempo e distanza me lo permettono, ancora mantengo fede. In questo caso poi ne può anche valere la pena. L’occasione è una semifinale di Coppa Italia Eccellenza ed il campo è quello del Ladispoli, notoriamente non il massimo in quanto a controlli e restrizioni. Ospite di turno la Viterbese.

Rispetto ad una settimana prima, quando i padroni di casa ospitavano il Civitavecchia, posso comodamente usufruire del treno. Dalla Stazione Tuscolana alla piccola località tirrenica è poco più di mezz’ora, passata tranquillamente ad osservare le scolaresche salire e scendere dai vagoni mentre rumoreggiano e giocano, spesso in maniera idiota, tra loro. Dalla stazione allo stadio il tragitto è breve, neanche un chilometro. Non ci sono camionette della polizia, la gara non è considerata a rischio seppure l’affluenza sarà buona. Mi sorprende constatare come l’accesso alle gradinate sia del tutto gratuito. Una mossa intelligente da parte del Ladispoli, che verrà premiata con una buona presenza di pubblico sugli spalti.

Ladispoli-Viterbese 2-2, Coppa Italia Eccellenza 2013/14

Ladispoli-Viterbese 2-2, Coppa Italia Eccellenza 2013/14

Dopo aver incontrato numerosi fotografi conosciuti in giro per il Lazio, posso prendere la distinta delle formazioni, la pettorina e fare il mio accesso in campo. Il “Martini Marescotti” è uno degli ultimi avamposti del calcio che fu. Tribune in cemento e campo in terra battuta. Sempre un piacere sapere che impianti del genere esistono ancora. Nel settore ospiti sono già appese tutte le pezze e alla spicciolata una quarantina di ultras, accompagnati da altri tifosi normali, prendono posto compattandosi. Su sponda ladispolana, il solito manipolo di fedeli sulle pezze Torre Flavia Ultras e Daje Fabio, anche se stavolta in più di un’occasione anche altri ragazzi posti là vicino daranno una mano al gruppo nel tifare.

Ladispoli-Viterbese 2-2, Coppa Italia Eccellenza 2013/14

Ladispoli-Viterbese 2-2, Coppa Italia Eccellenza 2013/14

Le squadre entrano in campo ed entrambe le tifoserie si mettono in mostra con un bello show pirotecnico. I padroni di casa propongono una fumogenata verde, bianco e rossa a richiamare i colori della Coppa Italia, mentre i viterbesi accendono alcune torce di diversi colori facendo davvero una bella impressione. Di questi tempi, vedere torce e fumogeni accesi in questa maniera fa sempre piacere. Il tifo è buono da ambo le parti, con i gialloblu impegnati in belle manate, cori a rispondere e cori secchi per spronare una squadra che sembra esser scesa in campo intimorita. Nonostante debba essere il contrario (in virtù dell’ 1-1 dell’andata) è infatti il Ladispoli a fare la partita e a trovare il vantaggio al 30’ con Petronilli. Bella la sua esultanza, una corsa fin sotto il settore degli ultras dove si arrampica sulla recinzione per abbracciare il pubblico esultante. Prima dell’intervallo arriva il pareggio ospite con Vegnaduzzo, ma la soddisfazione dei viterbesi dura solo 4’, in pieno recupero infatti Angrisani riporta avanti i tirrenici.

Ladispoli-Viterbese 2-2, Coppa Italia Eccellenza 2013/14

Ladispoli-Viterbese 2-2, Coppa Italia Eccellenza 2013/14

Quando le due squadre imboccano la strada degli spogliatoi per l’intervallo, le tifoserie spronano i propri giocatori. La battaglia non è ancora finita, nel secondo tempo ancora un gol di Vegnaduzzo, su rigore, regalerà ai suoi la finale da disputare  contro l’Empolitana. Applausi comunque per un Ladispoli che ha avuto carattere da vendere, uscendo senza mai perdere contro la capolista del campionato. Soddisfazione nel clan viterbese che tra due settimane sbarcherà all’ “8 Settembre” di Frascati nel tentativo di vincere la fase regionale della Coppa Italia. Un’altra partita da seguire, sempre con la mia fedele macchinetta ed i miei immancabili mezzi pubblici. Nel frattempo c’è da fare i conti con il solito ritardo dei Regionali provenienti da Pisa. Ma non si può pretendere tutto dalla vita.

Testo e foto di Simone Meloni.