Di scena al Piola il “Monday night” della 11esima di Serie B, che vede contrapposti i padroni di casa del Novara al Cesena di mister Bisoli.

Due squadre che vengono da momenti diametralmente opposti: gli azzurri di Aglietti, a secco di reti da quasi 500 minuti, arrivano da 10 giorni di ritiro e silenzio stampa in seguito alla pesantissima sconfitta per 5-0 maturata in casa della Ternana. Debacle che ha dato vita anche a una contestazione, animata ma pacifica da parte degli ultras, al rientro della squadra dall’Umbria. Romagnoli che arrivano a Novara da terzi in classifica, vivendo così un ottimo momento di forma e risultati.

La settimana che ha preceduto la partita è stata anche movimentata per quanto riguarda i tifosi azzurri: infatti, martedì 22 ottobre, si è svolta una riunione indetta da tutti i gruppi del tifo organizzato novarese, rivolta a tutti i tifosi di qualsiasi età e settore dello stadio. Una riunione voluta per cercare di ricompattare le fila in questo momento così delicato per la curva novarese. Ricordo che i piemontesi sono stati decimati da 9 Da.Spo. notificati dopo gli scontri con i rivali vercellesi del 22 maggio scorso. Diffide che hanno falcidiato una tifoseria che purtroppo non conta numeri d’eccellenza, costringendo anche il gruppo “Gioventù Biancoblu” ad autosospendersi, dato che 6 di quelle 9 diffide sono state dirette a membri del gruppo in questione.

Il risultato del dibattito della scorsa settimana è la nascita di un unico grande gruppo che si chiamerà “Curva Nord Novara” e che sarà il punto di riferimento per il tifo locale. Inoltre è stata data la possibilità, a chi è abbonato, di poter cambiare settore dello stadio, in modo tale da poter sostenere da subito la squadra.

Appena prendo posto, mi balza subito all’occhio che la parte centrale della Nord, l’abituale parte “riservata” agli ultras, è vuota, il perché viene spiegato dopo qualche minuto con l’esposizione di uno striscione con la scritta “Lavori in corso”. In attesa del debutto ufficiale della “Curva Nord Novara”, oggi la parte calda del tifo si è spostata all’angolo sinistro della curva, così da poter coinvolgere anche i ragazzi del rettilineo (molti di questi sono vecchi appartenenti alla “Legione ’83”, storico gruppo ultras novarese presente dal 1983 al 2005, anno dello scioglimento). Il richiamo degli ultras pare ben recepito dai novaresi, solitamente restii a coinvolgersi nel tifo più appassionato, infatti oggi sono circa 250-300 le persone che hanno deciso di sostenere la squadra, anche se la posizione da loro occupata, come già detto, non mi aiuta nel conteggio preciso.

Sul versante opposto rispondono bene i cesenati: circa un centinaio i romagnoli presenti a Novara per incitare i propri giocatori. Scorgendo le pezze noto Delirio Bianconero, Centro Storico, Ultras Cesena Nord Italia, alcuni club come Capanni e Forlimpopoli e un due aste del Settore E della Curva Mare. L’aiuto di qualche amico meglio informato fuga da me ogni dubbio e posso dire che il 99% delle pezze erano affiliati del centro coordinamento (semplici tifosi), nulla a che vedere con gruppi ultras. Gli unici presenti erano quelli del Settore E ed alcuni ex WSB sez. Novara che ora si sono riuniti nel gruppo Ultras Cesena Nord Italia; del gruppo Sempre Noi erano presenti due elementi ma senza pezza. A parte tutto, una buona rappresentanza a livello numerico.

Le squadre fanno il loro ingresso in campo e subito si capisce che l’aria è diversa questa sera: un boato, come non sentivo da tempo, accoglie le squadre; un fortissimo “Novara Novara” che scuote le fondamenta, parte dal settore curvilineo (scusate la licenza poetica, ma suona bene…) facendomi tornare alla mente i bei momenti della Curva Nord.

La risposta dei cesenati non si fa attendere e subito si leva dal loro settore un “Cesena Cesena” che scatena fischi e ululati dello stadio. Sì, perché novaresi e cesenati sono rivali ed il motivo è presto spiegato: Novara e Rimini sono gemellati da qualche anno, un bel gemellaggio che ha visto visite da ambedue le parti; ovviamente cesenati e riminesi sono acerrimi nemici divisi da un odio territoriale che nasce dall’alba dei tempi, da qui l’odio tra le due tifoserie, anche se non si sono mai registrati scontri allo stadio tra azzurri e bianconeri.

L’inizio di partita è spumeggiante, cori continui da una parte e dall’altra, al “Cesenate pezzo di m***a” rispondono i bianconeri con “Chi non salta novarese è”, cori che vengono seguiti da buona parte di entrambe le tifoserie.

Una bella partita che si sblocca al 28’ quando Cascione mette in rete la palla del vantaggio bianconero, facendo sprofondare il Piola in un silenzio irreale. Il vantaggio scatena ancor di più i bianconeri, che esultano a più non posso lanciando altri sfottò all’indirizzo dei rivali.

Il “curvilineo” rimane impietrito giusto il tempo di un secondo, all’improvviso un vero e proprio muro di mani si leva verso il cielo e l’ennesimo “Novara Novara” rimbomba per tutto lo stadio, facendo capire alla squadra che gli ultras ci sono e non mollano.

Dall’altra parte, uno spettacolo per gli occhi, sull’aria di “Romagna Mia” i cesenati organizzano una sciarpata di rara bellezza, coordinati, tutti intenti a cantare. Davvero un bel colpo d’occhio.

Anche i novaresi non mollano un colpo e accompagnano il finire del tempo con un partecipato “Fino alla fine forza Novara”.

Il secondo tempo si apre con i padroni di casa che ricordano due ultras novaresi prematuramente scomparsi, come avviene in tutte le partite per onorare amici e compagni di tifo che li guardano dall’alto. Dopo qualche bordata di fischi per rifiatare e disturbare il possesso palla avversario, gli ultras azzurri ripartono con cori prolungati che evidenziano la loro presenza allo stadio per la squadra e per sottolineare che saranno sempre al fianco dei propri colori, nella buona e nella cattiva sorte. Vengono inoltre ricordati i gemellati di Rimini, coro che viene pesantemente ribattuto dai cesenati,

Dal punto di vista cromatico entrambe le curve offrono molto, i novaresi sventolano tre bandieroni durante i cori più lunghi, creando un bell’effetto alla vista dei presenti; rispondono i romagnoli facendo sventolare due bandieroni bianconeri per buona parte dei 90’.

La partita sul campo vede il dominio, senza mai affondare il colpo, del Novara, ancora sotto di una rete. La curva, capendo il momento difficile, dà il tutto per tutto e chiede anche l’aiuto dello stadio intero, così l’ennesimo “Novara Novara” si leva dagli spalti

Il tempo scorre e i cesenati, dopo altri cori di sfottò all’indirizzo dei rivali che rendono la partita più viva, invocano a gran voce Bisoli, il quale risponde applaudendo. Si sta avvicinando una pesante vittoria che proietterebbe i romagnoli in pianta stabile nelle zone nobili della classifica, affossando contemporaneamente gli azzurri di Aglietti. Proprio quando la sconfitta sembra certa, il Novara trova la rete del pareggio con un giocatore simbolo della squadra, Raffaele Rubino (l’unico giocatore ad aver segnato con la maglia azzurra in tutte le categorie del calcio professionistico) bravo a girare di testa un cross dalla sinistra. La gioia è incontenibile per lo stadio, che esplode come una bomba in un grido di liberazione, così come gli ultras che gioiscono per un pareggio tanto insperato quanto prezioso.

La partita si conclude, lasciando solo il tempo ai cesenati di salutare il Piola con un’altra sciarpata, un po’ agrodolce per loro ma bella per chi, come me, guarda con un occhio di riguardo le curve.

Il triplice fischio dell’arbitro mette fine alle ostilità in campo. Un punto per ciascuno. Le squadre vanno a salutare le rispettive curve, i bianconeri regalano anche qualche maglietta e pantaloncino a chi si è sobbarcato questa trasferta.

Che dire, una bella partita su entrambi i fronti. Pare essere la rinascita del tifo azzurro. Chi vivrà vedrà, dicevano.

Buona anche la prova dei cesenati, anche se il numero di ultras non è elevatissimo, offrono un tifo di tutto rispetto.

Alessio Farinelli.