Il Vicenza oramai immerso nel campionato di C affronta da capolista la Feralpi Salò, piccola ma ambiziosa società della nota cittadina del Lago di Garda, sponda bresciana. Oggi l’interesse dei tifosi biancorossi è però più rivolto alle questioni societarie, che tutti seguono con un po’ di preoccupazione visto che di chiaro c’è ben poco. Il cambio di proprietà attraversa uno stallo tra gli attuali soci ed i nuovi acquirenti con reciproche accuse che ogni due giorni si accendono sui media e anche sui social. Tutto ciò sembra non portare, almeno ad oggi, a nulla di buono. La curva sud comunque la sua scelta l’ha già fatta ed è chiara: via subito da Vicenza ViFin, l’attuale proprietà che ha molti legami con quella precedente guidata dal mai amato Cassingena. Dopo la partita di oggi tutti i gruppi si son dati appuntamento davanti alla storica facciata della tribuna del Menti per ribadire ancora una volta il loro messaggio.

In questa giornata autunnale, ma che ci risparmierà la pioggia, Vicenza e Feralpi Salò si affrontano davanti a circa 7.000 persone. Davvero pochi i tifosi ospiti giunti in terra veneta. Le attenuanti ci sono visto che i “Leoni del Garda” non hanno certo un grande seguito neppure in casa, ma qualcosa di più era da attendersi, viste anche le ambizioni non nascoste della società.

Da parte vicentina la voglia è quella di spingere i giocatori alla vittoria in modo da mantenere il primato in classifica. La curva si colora con i bandieroni dei gruppi e solo dopo la rete del pareggio (la partita terminerà 1-1) anche i fumogeni vengono accesi. Il tifo tutto sommato è buono. Anche nel settore distinti i ragazzi del “quadrato” si fanno sentire, specie nel secondo tempo.

A fine gara sono circa 500 gli ultras della curva sud a contestare e a chiedere alla società di andarsene. Il tutto ripreso dalla digos forse a scopo deterrente, comunque senza nessun momento di tensione, solo sacrosanta e legittima disapprovazione da parte di una piazza che crede, come in effetti è, di meritare molto di più.

Marcello Casarotti.