Il 14 Gennaio noi Boys, il Centro Coordinamento e l’associazione Petitot abbiamo partecipato ad una videoconferenza con il Comune e la società Arcadia (in rappresentanza del Parma Calcio, la quale cura progetto di ristrutturazione) dove si chiedeva pareri e idee ai tifosi organizzati sulla ristrutturazione dello stadio Tardini.
Abbiamo così evidenziato alcuni punti: lo stadio deve restare vivibile per i tifosi e per il tifo; in Curva ci interessa fare il tifo, sventolare e mettere gli striscioni.
Lo stadio Ennio Tardini non deve essere snaturato, deve mantenere il nome Ennio Tardini, il museo e gli spazi per i tifosi.
La Curva deve restare un settore popolare con prezzi e servizi popolari.
Abbiamo quindi deciso di ragionare con calma sull’argomento e di inviare una lettera al presidente del Parma calcio, che spiegasse il nostro pensiero sulla ristrutturazione del nostro Tardini, ribadendo in primis che non troviamo necessario rifare lo stadio, in attesa come tutti di vedere il futuro progetto.
RISTRUTTURAZIONE ENNIO TARDINI.
Con la presente lettera vogliamo cogliere l’occasione fornitaci per portare alla vostra attenzione il nostro pensiero su ciò che riguarda la futura ristrutturazione dello stadio di Parma e del relativo progetto in corso d’opera.
Premessa.
Per la nostra idea di stadio e del suo utilizzo non vediamo la necessità di una ristrutturazione; per noi è la nostra casa e su quegli spalti è intrinseca la nostra vita.
Consci che nel 2021, per come è strutturata la società in cui viviamo, i ritmi frenetici ed il bisogno di creare
sempre più fonti di monetizzazione, la nostra voglia di uno stadio “alla vecchia maniera” è pura utopia. Nessuno ci toglierà la convinzione che per avere uno stadio vivibile la soluzione non sia rivedere la sua struttura ma snellire i limiti imposti da burocrati legislatori e sempre più da prefetti e questori.
Detto ciò, andiamo a sviscerare i nostri timori e le eventuali soluzioni che crediamo più consone al nostro modo di vivere lo stadio.

  1. STRUTTURA STADIO.
    Non essendoci un progetto, nemmeno preliminare, da poter esaminare tutto ciò che possiamo fare è prendere in considerazione ciò che per noi è necessario ci sia e dare la nostra opinione su ciò che abbiamo visto negli stadi di “ultima generazione” nei quali siamo stati.
    1.1 NOME.
    Sia lo stadio Ennio Tardini, ma soprattutto la curva nord MATTEO BAGNARESI crediamo sia necessario mantengano il loro attuale nome.
    1.2 STRUTTURA CURVA NORD.
    Non entriamo nel merito dell’architettura ma chiediamo che, ci vengano concessi degli spazi da usare come punto informazioni.
    Che siano mantenuti i nostri murales e i punti commemorativi in onore di Matteo, come la targa ed il murales con il suo volto.
    Che all’interno del settore venga preventivamente considerata la possibilità di appendere i nostri striscioni e che ci sia una zona “a gradoni” nelle primissime file come già presente attualmente.
    Inoltre il servizio di ristoro deve essere consono all’ambiente in cui si trova, un semplice bar è più che sufficiente, tutti i servizi più raffinati possono essere convogliati nei settori più nobili dello stadio.
    1.3 C.C.P.C.
    Attualmente il centro di coordinamento dei Parma clubs ha la sua sede all’interno dello stadio, crediamo sia necessario che venga destinato loro uno spazio anche nella nuova struttura in quanto è strategicamente fondamentale, per qualsiasi tifoso, avere un punto di appoggio.
    1.4 SPAZIO DISABILI.
    Prevedere un settore, o comunque una parte di esso, destinata a chi possiede delle disabilità concedendo loro la possibilità di assistere alle partite con l’adeguato supporto di cui necessitano.
    1.5 CURVA SUD.
    Essendo la SUD un settore ormai in disuso, sarebbe ragionevole destinarlo a “settore famiglia” piuttosto che “settore giovani” dove si mantengono offerte riservate a famiglie o ragazzi al di sotto dei 18 anni per agevolare l’avvicinamento dei più giovani al mondo del tifo a sostegno della squadra della propria città.
    1.6 ESERCIZI COMMERCIALI.
    Purtroppo nella maggior parte degli stadi, ultimamente ristrutturati con l’idea del 7 su 7, gli spazi non prettamente legati al calcio sono stati destinati a negozi di grandi catene o fast food che nulla hanno a che fare con lo sport.
    Lo stadio è patrimonio sportivo nazionale, deve essere di proprietà delle comunità locali e svolgere una funzione sociale e non meramente lucrativa.
    Per questi motivi crediamo sia fondamentale che la designazione degli spazi venga gestita non
    in base all’introito ma in base al servizio offerto alla società.
    Lo stadio di Parma è insediato nel mezzo della città e deve diventare una risorsa per il quartiere, non un problema.
    1.7 POSSIBILE AMPLIAMENTO.
    Non sappiamo se a causa della ristrutturazione l’impianto avrà bisogno di estendersi.
    Come già scritto precedentemente, lo stadio si trova nel pieno del quartiere cittadella, con parchi, scuole e altri servizi sul suo perimetro, nel malaugurato caso in cui si debba invadere qualsiasi servizio deve essere previsto il suo reintegro, meglio ancora sarebbe evitare di ampliarsi oltre lo spazio concesso.
  2. FRUBILITÀ
    Capiamo il voler rendere fruibile lo stadio 7 giorni su 7, se questo rispetta il volere della comunità e ne agevola il vivere quotidiano come già scritto al punto 1.6.
    Relativamente alla curva nord invece vorremmo fare un discorso a parte.
    Crediamo sia giusto che qualsiasi tifoso del parma possa avere accesso alla Nord, anche solo per vederla.
    In parallelo crediamo sarebbe un grosso problema se venisse snaturata con esercizi commerciali, che possano attrarre persone non interessate al Parma calcio e che nulla hanno a che vedere con il luogo in cui si trovano e quello che rappresenta.
    In sintesi appoggiamo l’apertura della Nord ai tifosi, siamo contrari a renderla un fast-food
    piuttosto che uno “shopping center”.
  3. GESTIONE POST- RITRUTTURAZIONE.
    Sicuramente il nuovo impianto prevede dei costi importanti ed è palese che queste spese debbano essere ammortizzate in qualche modo.
    Vogliamo che questo non venga fatto a spese dei tifosi, sarebbe inaccettabile un rincaro dei biglietti in curva o aumenti spropositati sui servizi.
    Sarebbe altrettanto inaccettabile che la preservazione dei beni venisse affidata al “regolamento d’uso” provocandone un inasprimento, come è accaduto in altri stadi soggetti a ristrutturazione, dove questo modus operandi sta portando alla scomparsa del tifoso passionale per far spazio al tifoso-cliente da spennare.
    Questo è il nostro pensiero ad oggi, senza essere a conoscenza di nulla, se non della volontà del Parma calcio di rimodernare il Tardini.
    Sarebbe un gesto apprezzabile rendere pubblico il progetto prima che venga reso definitivo, dando la possibilità a tifosi e cittadini di rendersi conto di quello che è il loro futuro e avendo ancora la possibilità di apportare modifiche nel caso in cui ce ne fosse bisogno.
    Ringraziandovi per la vostra disponibilità, vi porgiamo i nostri cordiali saluti.