Al Bacigalupo di Savona, ospite della squadra locale è la capolista Spal, giunta in terra ligure con un buon seguito di tifosi. Tifo costante e generoso il loro, per tutti i novanta minuti di gara. Espongono uno striscione per i diffidati, a quelli che tornano e a quelli che sono stati appena interdetti dagli stadi: il messaggio implicito è che a Ferrara non si retrocede di un passo. Dietro le loro solite pezze (ed uno striscione dedicato al fratello dorico Alessio, oggetto di una recente quando assurda azione poliziesco-giudiziaria) si compattano molto bene e sostengono il proprio undici, non lesinando nemmeno col colore grazie ad una manciata di bandiere e ad una bella sciarpata.

Gli umori in casa Savona sono ovviamente opposti, visto che la compagine di casa deve fronteggiare tutta una serie di difficoltà la cui matrice principale è il coinvolgimento nell’ultimo scandalo calcio-scommesse, costato l’iniziale esclusione dalla Lega Pro e l’attuale penalizzazione. La tifoseria però non si tira indietro e si schiara al fianco della propria squadra ancor di più in questo momento di difficoltà. Le varie anime del tifo Savonese, ognuna a modo suo, contribuiscono alla causa: “Vecchio Stampo” e soci offrono colore con un paio di bandiere ed espongono anche uno striscione sul recente attentato terroristico di Parigi, mentre in zona “Brigata” una bella torciata, mani ed anche per loro uno striscione, esposto però esternamente, per chiamare la squadra e l’ambiente tutto a far quadrato per raggiungere i propri obiettivi.
In campo però, finisce con un secco 0-3 che vede avanzare la capolista e condanna il Savoia a lottare e soffrire ancora, fino alla fine, per salvare questa stagione nata male sotto tutti i punti di vista, ma con quell’alleato in più che sono i propri ultras e che d’arrendersi, lo hanno dimostrato, non hanno proprio voglia.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Antonio Scaringi.