Oltre 2.200 spettatori, di cui 470 provenienti da Pesaro, hanno partecipato al derby tra Alma Juventus Fano e Vis Pesaro, tornate ad affrontarsi tra i professionisti a distanza di ben 13 anni. Per l’occasione, la società granata attua la “Giornata Granata”: quindi tutti ai botteghini a fare il biglietto, abbonati compresi.
Ma non è una gara come le altre e lo si capisce guardando le due curve: il pensiero in questa fredda serata pre natalizia va sicuramente alle sei vittime della strage di Corinaldo, avvenuta solo tre giorni prima a pochi chilometri da Fano, nella quale se n’è andata anche la giovane Benedetta, quindicenne fanese.
In entrambi i settori, i nomi dei sei “angeli” saliti in cielo in quella disgraziata nottata di venerdì scorso, vengono scritti e ricordati per svariati minuti; anche i ventidue protagonisti in campo non vogliono essere da meno ed entrano srotolando un toccante striscione commemorativo.
“Senza parole… solo silenzio e dolore” è la frase che campeggia sulla curva del Fano. “Buon viaggio Angeli” è invece il ricordo pesarese.
L’assurda disgrazia della “Lanterna Azzurra” incide anche sul clima derby, come era inevitabile e giusto che fosse: per questo le due curve manterranno toni molto pacati durante tutta la gara, limitando gli sfottò ed i cori di scherno reciproci pur dandosi da fare, eccome, a livello sia vocale che coreografico.
Gli ultras ospiti riempiono il nuovo settore ospiti dello stadio “Mancini” una ventina minuti prima del fischio d’inizio, dopo aver raggiunto Fano in treno: a dominare il settore sono cinquecento bandierine bianche e rosse che formano una fantasia direttamente collegata ai colori sociali pesaresi.
Vecchia Guardia, 1898, Porto Pesaro, Antico Baluardo e Gioventù sono le pezze che si riconoscono nella curva ospiti, cui si aggiungeranno bandiere e bandieroni che rendono compatto e colorato il settore per tutta la partita.
Performance molto convincente e costante da parte dei tifosi biancorossi, che accompagnano al meglio il momento magico di una matricola terribile che si trova ai vertici del campionato di serie C girone B. Da applausi una super sciarpata sfoggiata nella ripresa, alla faccia del pungente freddo serale che iniziava a mordere lo stadio.
Di grande livello, seppur a due facce, anche la performance dei padroni di casa, che stanno vivendo un momento storico assai diverso rispetto ai cugini pesaresi: i risultati della squadra (comunque in netta ripresa), la gestione societaria di un presidente che non convince e questa ormai insanabile frattura tra Panthers ed Ultras stanno rendendo infatti più complicata l’attuazione di un tifo organizzato da parte della grande curva fanese, che però esce dal derby alla grande, nonostante qualche empasse iniziale.
Come nel primo tempo per esempio: i cori risultano a volte addirittura doppi, portati avanti da entrambe le fazioni della curva granata in modo evidentemente scoordinato. Soprattutto per questo motivo, ai punti, la curva della Vis vince il duello sugli spalti nei primi 45 minuti.
Le cose cambiano nella ripresa e dal muro granata esce tutt’altro suono, oltre che uno splendido copricurva realizzato dagli Ultras Fano ed accompagnato dalla scritta “Stile di Vita”.
Le intenzioni si uniscono, la curva canta compatta, sciarpe, bandiere e bandieroni sembrano finalmente sventolare nella stessa direzione: ne viene fuori una performance notevolissima a livello vocale e coreografico che schiaccia la pur volenterosa resistenza del settore ospiti, sempre impegnato a proseguire al meglio quanto di buono fatto sin dai primi minuti.
Lo 0-0 finale accontenta tutti e mette fine ad un derby molto “soft” e dedicato al ricordo, ma che ha fatto vedere quanto queste due tifoserie possano ergersi tra le migliori del girone: soprattutto quella del Fano, ora inghiottita da questa evidente secessione al suo interno, mentre quella pesarese gode di un ottimo momento che, se portato avanti con costanza, potrà elevare i biancorossi a livelli quasi mai visti prima: di certo la strada è più che giusta, sicuramente ben spianata anche dal contemporaneo momento di forma della squadra e della società.
Inutile sottolineare come sia stato molto tranquillo sia il pre che il post partita tra le due tifoserie: unico momento di tensione sul treno pesarese, dove un supporter biancorosso ha acceso un fumogeno creando un po’ di scompiglio. Mossa che potrebbe costare cara, viste le indagini in corso da parte delle Forze dell’Ordine che avevano diffuso ai media la notizia stessa.
Sempre a proposito di Forze dell’Ordine, chiudiamo con una riflessione su ciò che di spiacevole è capitato nella nuova gradinata locale, proprio a fianco della tribuna coperta (che poi ancora coperta non è).
Siamo circa a metà primo tempo quando agenti e steward decidono che ognuno debba stare seduto al posto corrispondente al numero scritto sul biglietto: operazione che andava organizzata sin dalla apertura dei cancelli ed evidentemente non a gara in corso. Ne deriva uno stato di assurda allerta e tensione, all’interno del derby più tranquillo di sempre, situazione poi gestita (ed a Fano in gare simili non è la prima volta che accade) con superiorità e superficialità da chi, anche questa volta, ha rischiato di farsi sfuggire di mano una situazione più che addomesticata.
L’augurio è che l’afflusso nella nuova gradinata venga gestito prima e meglio evitando scene di cattivo gusto, come ad esempio l’allontanamento di un tifoso, storico e di una certa età, cacciato dalla gradinata a muso duro solo perché stava guardando la partita in piedi e non seduto. Scena questa che non è passata inosservata, creando un marcato disgusto da parte di tutti i presenti nel settore.
Unico vero neo della serata: per il resto solo tanti applausi ad entrambe le tifoserie.
Tommaso Giancarli