Seconda uscita casalinga sotto i riflettori nel giro di soli otto giorni, per il Cesena di mister Drago. È lo stesso allenatore bianconero che, durante il riscaldamento prepartita, “spinge” i suoi ragazzi ad andare sotto la Curva Mare per prendersi l’in bocca al lupo di rito da parte degli ultras romagnoli.

La partita del Cesena è quasi tutta nel primo tempo, con i padroni di casa che dominano, mettendo a segno due reti e sfiorando a più riprese anche la terza marcatura. Ed anche la curva di casa, al pari dell’undici bianconero, parte bene già nella prima frazione di gioco, gestita in maniera pressoché perfetta.

Molto più “sul pezzo” rispetto al precedente incontro casalingo contro lo Spezia, la Curva Mare prende per mano la propria squadra fin dal calcio d’avvio e non la lascia più fino alla fine della prima frazione di gioco.

Ma è soprattutto nel secondo tempo che gli ultras romagnoli danno il meglio di sé. Con la squadra di mister Drago in evidente affanno, schiacciata nella propria metà campo da un redivivo Como che, dopo aver accorciato le distanze continua a pressare la porta difesa da Gomis, la curva capisce il momento di difficoltà e suona la carica con una serie di cori molto azzeccati. Coinvolto a più riprese anche il pubblico dei distinti e della tribuna, prende così vita un vortice di decibel che finisce per risucchiare il pallone nella porta lariana per il terzo goal che, di fatto, manda definitivamente in archivio l’incontro.

Il repertorio della Curva Mare viene eseguito in maniera quasi impeccabile, riuscendo spesso nella difficile arte dell’azzeccare il coro giusto al momento giusto, con una “playlist” di cori che, settimana dopo settimana, si arricchisce di nuove “hit” che coinvolgono molto la gente sugli spalti.

Vengono sventolati come sempre tanti bandieroni, sia nella parte alta che in quella bassa della curva e, clandestinamente, fa la sua comparsa anche il rosso bagliore di qualche torcia.

Dalla parte opposta del Manuzzi, rivedo i sostenitori comaschi dal vivo per la prima volta dopo diversi anni. Giungono in Romagna in una cinquantina circa, numero di tutto rispetto considerato il fatto che si gioca di martedì sera e che la loro squadra è ultima in classifica. Non espongono “pezze” nel loro settore, ma gli danno comunque un tocco di colore sventolando alcune bandierine biancoazzurre con al centro la croce bianca in campo rosso, simbolo della loro città.

Purtroppo per loro, il numero esiguo non li aiuta a produrre un sostegno incisivo a favore della loro squadra. Riesco comunque a sentirli quattro o cinque volte e, dal continuo sventolio delle loro bandierine, intuisco che non sono certo venuti fin quaggiù per seguire la partita in silenzio.

A più riprese si assiste ad un simpatico scambio di convenevoli con il gruppo di sostenitori romagnoli posizionato nella parte bassa dei distinti, ormai una consuetudine, e non mancano nemmeno i reciproci messaggi affettuosi tra gli eredi dei Blue Fans e la Curva Mare, segno di una rivalità antica e mai dimenticata che affonda le sue radici negli ormai lontani anni ’80, rinverdita poi da un fugace incontro avvenuto ai tempi della serie C1, nel campionato 2000/2001.

Giangiuseppe Gassi.