Carrara è stata nel tempo una piazza atipica, capace di stagioni con buoni numeri ed altre dove i presenti si contavano uno ad uno. Alti e bassi molto accentuati, con dei picchi notevoli ma anche con dei flop su cui riflettere. Eppure questa stagione si può annoverare tra le migliori per quanto riguarda il tifo, sia in casa che in trasferta i gialloblù non hanno sfigurato, facendo vedere pure quella vena coreografica che per qualche anno era finita in naftalina. Sicuramente la tessera del tifoso e le sostanziali novità in materia stadio hanno contribuito a mettere i bastoni tra le ruote alla tifoseria, c’è poi da aggiungere gli scarsi risultati sportivi, particolare questo che teoricamente sembra non incidere, ma soprattutto per le piccole – medie tifoseria ha una sua incidenza.

Per questo derby i tifosi carrarini decidono di muoversi in treno, partenza intorno alle ore 14 ed arrivo alla stazione di Livorno Centrale verso le 15:30. Ad attenderli quasi un esercito formato da polizia statale, municipale e diversi agenti in borghese. Un paio di torce vengono accese a confermare e colorare il loro ingresso in stazione, poi ad attenderli i soliti bus arancioni che li trasferiscono direttamente nel settore ospite.

Oltre ad essere un derby, questo potrebbe essere l’incontro che sancisce la promozione della squadra amaranto in B: se da Siena giungono notizie positive e contemporaneamente la squadra non perde tra le mura amiche, ci può scappare l’immediata festa. Di contraltare si potrebbe verificare il sorpasso in classifica da parte del Siena che a due giornate dal termine significherebbe, per il Livorno, buttare via una promozione che ad un certo momento del campionato sembrava quasi cosa fatta. Ecco perché questo incontro, oltre che sugli spalti, è importante se non fondamentale anche ai fini della classifica.

L’arrivo dei tifosi carrarini

Stadio che presenta un colpo d’occhio notevole, Curva Nord e gradinata sono esaurite ed anche la tribuna presenta pochi spazi vuoti. Per l’ingresso in campo delle squadre, la Curva Nord propone una bella sbandierata coadiuvata da qualche sciarpa: niente di elaborato ma il muro di persone fa la differenza. In gradinata una bella “coriandolata”, unita a diverse bandiere, anima un settore che notoriamente è pressoché nullo in termini di tifo e colore. Qualcosa si muove ed è bene puntualizzarlo. Anche gli ospiti, entrati quasi sul filo di lana, mostrando una loro coreografia: bandierine gialle e blu con al centro un telone ed in calce lo striscione “Voglio solo star con te!!!”. Bello spettacolo quello degli ospiti, coreografia riuscita alla perfezione e disegno abbastanza originale e ben fatto.

Immediatamente ammainata la coreografia, la Curva Nord Lauro Perini formato trasferta, dedica uno striscione ad un proprio ultras deceduto in settimana e molto conosciuto nell’ambiente. Qualche coro a riguardo ed una sua gigantografia si notano chiaramente sugli spalti.

Gli ospiti partono a vele spiegate, i primi cori sono molto partecipativi poi il gruppo di disgrega leggermente ed a cantare resta una parte, anche se di gran lunga maggioritaria rispetto a coloro che si godono la partita. Sostegno che non manca assolutamente, un paio di lanciacori si alternano per dettare le linee guida e malgrado il caldo estivo, la risposta dei presenti non è affatto male. A livello di colore vanno segnalati diversi bandieroni che praticamente vengono sventolati per tutta la durata dell’incontro, mentre di tanto in tanto viene acceso pure qualche fumogeno. Ottima presenza, colore più che discreto, i carrarini cercano in tutti i modi di lasciare un segno sulla giornata.

Coreografia ospite

Padroni di casa invece che, forti dei numeri in campo, sfoderano una prestazione tutta grinta e cuore. Per quanto riguarda il sostegno alla squadra sarebbe stata dura chiedere qualcosa in più: sia in svantaggio che una volta raggiunto il pareggio, la curva non ha mai smesso di incitarla. Una sciarpata e parecchie bandiere hanno colorato il settore ma in definitiva l’arma in più della curva, in questo pomeriggio, è stata la partecipazione di quelle persone non prettamente ultras, che comunque si sono adoperate per seguire le indicazioni provenienti dalla balaustra e per trascinare la squadra ad un risultato positivo.

Non sono mancati i classici cori offensivi, gli ospiti sono stati i primi ad accendere la miccia anche se, a ben vedere, non hanno ricevuto una pronta e secca risposta dalla controparte. Con la partita ferma sul pareggio, l’attenzione dei padroni di casa si sposta a Siena con la squadra bianconera sotto di una rete, risultato che avrebbe sancito la promozione del Livorno. Intorno all’ottantacinquesimo minuto giunge la notizia del raddoppio del Piacenza a Siena e prima la curva, poi l’intero stadio, infine la panchina del Livorno esplodono di gioia: ora l’importante è mantenere quanto meno il pareggio casalingo.

Con qualche minuto di anticipo inizia la festa, dalla curva diverse persone scavalcano la vetrata, la panchina del Livorno non sta più nella pelle ed al triplice fischio del direttore di gara si scatena la festa: invasione di campo, giocatori letteralmente presi d’assalto con conseguente lancio di maglie e pantaloncini.

Anche i giocatori ospiti si portano sotto il settore per il tradizionale scambio di saluti, la squadra apuana ha giocato in effetti una partita di gran carattere, mettendo in difficoltà la prima della classe.

Nel caos generale che si vive sul terreno di gioco, occupato da giocatori, tifosi ed addetti all’ordine, qualche ultras amaranto si porta verso il settore ospite con intenti bellicosi. C’è chi inizia a sbeffeggiare gli avversari, si alzano i cori di rito da una parte e dall’altra: la mimica è ben nota ed ormai consolidata, ma al di là di questa, la carenza di forze dell’ordine fa in modo che un paio di tifosi ospiti entrino sulla pista di atletica con la conseguenza di uno scontro fisico inevitabile. La situazione si fa calda, steward e polizia cercano di arginare la tifoseria amaranto che, intanto, ingrossa le proprie fila. Anche all’interno del settore entrano le forze dell’ordine per impedire ai carrarini di scavalcare la vetrata, la tensione è ai massimi livelli e man mano che scorrono la lancette dei secondi, le forze dell’ordine riprendono il controllo della situazione. Nessun ferito, qualche ammaccato, la situazione si normalizza con i locali che possono continuare la festa, mentre gli ospiti vengono scortati nuovamente verso la stazione.

Valerio Poli