In questa calda estate, il 19 luglio ricomincia la nuova stagione 2018/19 al seguito delle curve italiane e/o, come in questo caso, straniere. Ancora prima delle amichevoli estive infatti, pochi km oltre il confine italiano, si può assistere a interessanti partite dei preliminari di Europa o Champions League. Oggi per il Primo Turno di qualificazione di EL, si gioca il ritorno tra gli sloveni del Maribor e gli albanesi del Partizani Tirana. I primi hanno una tifoseria ormai di una certa tradizione nel continente, i secondi invece solo negli ultimi anni sono saliti alla ribalta, ma stanno crescendo comunque tantissimo a livello ultras.

Dopo che in terra albanese la partita era terminata 1-0 in favore degli sloveni, è comunque alta l’attesa da entrambe la fazioni per questa partita che può aprire il campo a scenari ancora più alti e suggestivi. Non è facile per queste società, considerate di seconda fascia, entrare nel calcio che conta, ma loro ci provano mettendoci tutto quello che possono, e spesso anche di più.

L’incontro si gioca alle 20.15, io e l’amico che mi accompagna arriviamo in macchina con diverse ore di anticipo. È pomeriggio inoltrato e la città, che già conosciamo, ci accoglie ordinata e calma anche questa volta. Dopo aver parcheggiato facciamo un giro in centro, senza trovare nessun tifoso ospite. Ci sono invece già parecchie persone che con sciarpa o maglia viola si dirigono verso lo stadio. In una piazza troviamo i ragazzi del “Viole Maribor” in quello che penso sia il loro ritrovo prima delle partite. I ragazzi sono socievoli, molti parlano inglese e ci offrono birra a volontà. Li vicino c’è anche lo shop del gruppo dove, a prezzi onesti, si possono trovare sciarpe, magliette e adesivi. Poi a mezzora della partita i ragazzi fanno gruppo e organizzano un corteo che dal centro li porterà allo stadio. Molto bello perché accompagnato da cori e torce.

Il “Ljudski vrt”, uno stadio ristrutturato qualche anno fa, tutto coperto, è fatto a misura per il calcio, davvero molto bello. Di gente ad assistere al match ce n’è parecchia, specie in tribuna e nella gradinata, dove si notano tantissime famiglie.

La curva locale non è invece colma, ma comunque la gente desiderosa di cantare non manca. Il tifo è quello in stile italiano, con tante bandiere, lanciacori con megafono e tanta passione. Per tutta la durata dell’incontro non sono mancati cori di incitamento ai giocatori. Belle le torcie a fine gara per festeggiare il passaggio del turno. Per la cronaca la partita è poi finita 2-0 per il Maribor, anche se il risultato è rimasto in bilico per quasi tutta la ripresa, con gli albanesi più volte vicini al goal.

A proposito degli albanesi del Partizani di Tirana, ovvero di quella che un tempo era la società dell’esercito: si presentano in circa 80 e si fanno sentire, nel limite del possibile, anche loro cantando per tutto l’arco della partita. A dirigere il tifo, il gruppo principale “Guerrils”: striscione in classico stile italiano, accompagnato da altre pezze del gruppo e bandiere con l’aquila albanese. Belle anche le mani alzate dei rossi: dopo un lungo viaggio in pullman, questo gruppo ha sostenuto con passione i propri colori senza mai mollare. A fine gara i giocatori regalano loro le maglie a premio della loro fedeltà. Il movimento ultras in Albania, anche alla verifica diretta dei fatti, si dimostra molto interessante e in ascesa: da tenere sicuramente sott’occhio da qui agli anni a venire.

Marcello Casarotti