Contro le gare in infrasettimanale si è detto di tutto e di più e su fondatissime ragioni ovviamente. C’è però anche qualcosa che non sempre è stato detto, qualcosa che non è nemmeno del tutto etico dire, dal nostro punto di vista avverso al cosiddetto calcio moderno. Al netto di tutte le difficoltà del caso, se almeno un pregio ce l’hanno queste gare nel bel mezzo della settimana lavorativa, è senza dubbio quello di operare una selezione fra quei tifosi che si arrendono a queste difficoltà (logistiche, lavorative, ecc.) preferendo la comodità della gara in tv, e quelli che invece si esaltano. Questa gara del “Tardini” fra il Parma e il Pisa ne è un po’ la dimostrazione plastica e se i numeri non sono fra i migliori in assoluto della stagione, pur restando contestualmente positivi, molto positiva è invece la prova del tifo. Di entrambe le tifoserie. Anche i Pisani infatti, approfittando della distanza relativamente breve fra i due centri, sono accorsi in quasi 1.200 unità (volendo essere precisi, 1.127 come riportano i dati ufficiali), apportando alla sfida non solo quantità ma anche qualità.

Torciata nella Curva Nord di casa, bella e azzeccata come scelta nella cornice notturna, anche azzardata se vogliamo, visto che da qualche anno ormai vige questo assurdo accanimento verso la pirotecnica che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe portare a delle multe o, talvolta, persino al daspo. Quando una legge è ingiusta, si è detto spesso in altre più importanti circostanze, disobbedire è paradossalmente un dovere civico, affinché questo stupido uso contundente della legge abbia finalmente fine.

Anche vocalmente risultano davvero in palla i ducali, tifando in maniera continua e degnamente potente fino al vantaggio pisano che tramortisce letteralmente la tifoseria, incapace di reagire o comunque riportarsi sui buoni standard espressi per tutto il resto della gara. Viene esposto, verso la fine, anche uno striscione nei confronti della proprietà, alla quale rimproverano una certa assenza nei momenti topici e nella gestione pratica e quotidiana del sodalizio parmigiano. Aveva nel frattempo trovato esposizione anche un altro striscione, un incoraggiamento di cuore a Hugo, gemellato bordolese coinvolto in un brutto incidente in Argentina.

Pisani che onorano la bella e già citata presenza numerica con un tifo altrettanto positivo. Certo non a livelli apicali come nella scorsa stagione, dove però erano anche e nettamente di più, ma sicuramente molto buoni. Bandiere al vento a restituire colore, tanti battimani ma soprattutto continuità per tutto l’arco della gara. Accendono anche loro diverse torce scegliendo però di lasciarle adagiate sui gradoni, sempre onde evitare quegli spiacevoli equivoci che forse sarebbe più corretto chiamare rappresaglie. A fine gara festeggiano giustamente con la propria squadra questi tre punti che permettono di rosicchiare qualcosina al Genoa secondo e continuare a sognare la promozione.

Ennesimo mesto ritorno a casa per il pubblico di fede gialloblu la cui compagine si mantiene giusto al di sopra della linea di galleggiamento ma dopo la non esaltante scorsa stagione, nemmeno in questa è ancora riuscita a sferzare quel guizzo decisivo per rilanciarsi in classifica e riprendersi quella Serie A tanto agognata.

Giovanni Padovani