Sfida tutta in biancorossa quella tra Perugia ed Ancona che si disputa, come anticipo di sabato nell’insolito orario delle 16:45, allo stadio “Renato Curi”. Dopo la sfortunata retrocessione dello scorso anno dal torneo cadetto torno nuovamente nel capoluogo umbro per assistere ad una partita tra due tifoserie rivali, seppur le due squadre viaggino a diverse velocità in classifica: il Perugia quarto nonostante il sonoro 5-0 rimediato dall’Entella in trasferta, l’Ancona invece che sta cercando di fare il possibile per uscire dalla zona playout ed evitarne la pericolosa coda finale. Benché la partita emani un suo certo fascino non sono tanti i biglietti venduti in prevendita, paradossalmente rispondono meglio i sostenitori dorici riusciti a staccare la bellezza di 496 tagliandi.
Con queste premesse parto il sabato mattina per arrivare a Perugia intorno all’ora di pranzo, senza farmi mancare un giro nel vecchio ma sempre affascinante stadio di “Santa Giuliana”, prima di prendere il minimetro per arrivare fino all’ultima fermata di Pian di Massiano. Ultima semitappa in un noto pastificio in piazzale Umbria Jazz per non disdegnare nemmeno l’alta tradizione gastronomica locale, mettendomi infine in cammino verso il vicino impianto umbro.
Un’altra tappa fondamentale quando si arriva al “Curi”, lo dico per chi magari non c’è mai stato, è al museo del Perugia Calcio dove personalmente sono stato svariate volte ma in cui torno sempre molto volentieri perché sempre in continua trasformazione con l’aggiunta di materiale sia calcistico che ultras, tanto che una stanza al suo interno è interamente dedicata alla Curva Nord.
Terminato il mio tour è il momento di concentrarmi sulla sfida odierna, quella delle tifoserie. Nonostante anche all’esterno non si viva l’atmosfera delle grandi occasioni, lo zoccolo duro dei vari gruppi perugini è sempre presente a presidio del proprio territorio. L’arrivo degli ultras ospiti invece, avviene quando mancano circa quarantacinque minuti al fischio d’inizio e si annuncia con l’esplosione di diverse bombe carta, con la tensione che immancabilmente sale anche fra i locali.
All’interno del “Renato Curi”, con la tribuna scoperta completamente chiusa al pubblico, il dato finale si attesta su poco più tremilacinquecento unità ospiti compresi. Inutile girarci attorno, per i semplici spettatori la categoria in cui gioca la propria cambia eccome, se poi a questa ci aggiungiamo il cielo minaccioso di pioggia il gioco è fatto. Fortunatamente, ancora una volta sono gli ultras a sobbarcarsi l’onere di sostenere la squadra, quando c’è da tirarsi su le maniche e fare sacrifici. Certo anche per loro avrebbe fatto comodo avere intorno la stampella dei simpatizzanti intorno, ma chi deve esserci sempre c’è e tanto basta: BRIGATA ed INGRIFATI in posizione più centrale, più spostati a destra ARMATA ROSSA e NUCLEO.
Gli anconetani prendono posto nel settore ospiti pochi minuti prima del via entrando tutti insieme e cantando cori contro i perugini, che a loro volta li accolgono con un mare di fischi. Con l’entrata in campo delle squadre e l’inno sparato a tutto volume, i padroni di casa effettuano una sciarpata un po’ dispersiva, mentre dalla parte ospite il colore è dato da una bella la sbandierata irrobustita da qualche stendardo.
Nella prima parte di gara sembrano partire meglio gli ultras anconetani, soprattutto per l’intensità oltre al colore sempre garantito dai bandieroni al vento. I perugini ci mettono una decina di minuti a carburare per poi livellarsi ai loro standard abituali e farsi sentire alquanto bene. Da ambo le parti sono tantissimi i battimani ad accompagnare i cori e dopo pochi minuti nella Nord locale compare lo striscione “DAJE MARCONE!!” in posizione defilata rispetto ai gruppi.
In campo il Perugia attacca e conquista un calcio di rigore che Sylla si fa clamorosamente parare per la gioia degli ultras dorici che esultano quasi fosse un gol, ma i perugini non mollano e subito dopo accendono una torcia che dà la giusta carica per riprendersi dalla delusione del mancato vantaggio.
Al minuto ventiquattro sono questa volta gli ospiti ad esporre uno striscione per un ultras napoletano scomparso. Applausi scroscianti in entrambe le curve con la Nord che alza il coro “Onoriamo gli ultras scomparsi”, parentesi dopo la quale tornano gli sfottò reciproci in nome di questa loro antica rivalità.
La partita del tifo sugli spalti scorre davvero piacevolmente ma poi il Perugia accelera ed in cinque minuti, dal trentacinquesimo al quarantesimo, segna due gol con Lisi e subito dopo raddoppia con Paz. I perugini pazzi di gioia esultano smodatamente dando il la ad un coro sulle note di “Easy lady” di Ivana Spagna che dura ininterrottamente fino al riposo.
Gli anconetani pur accusando un piccolo sbandamento cercano di chiudere degnamente la prima parte per poi, nel secondo tempo, dare fondo all’orgoglio riprendendo a tifare come se nulla fosse successo. Ci sono momenti in cui tirano fuori la voce in maniera impeccabile effettuando bei battimani a tutto settore, con le bandiere sempre al vento e gli stendardi alti a colorare ulteriormente la loro porzione di stadio accendendo, nel momento di maggior fomento, una torcia ad impreziosire il tutto.
Gli umbri non vogliono essere da meno e tifano anch’essi in maniera compatta e continua effettuando una serie di battimani impressionante ad accompagnare l’alto volume dei cori, accendendo anche loro a più riprese torce e un paio di fumogeni rossi. Tante bandiere e bandieroni fra i quali, in zona INGRIFATI, si fanno notare pure un paio di bandiere della Palestina in segno di solidarietà per la recente recrudescenza della violenza da parte di Israele. In questa seconda frazione si nota lo striscione “CIAO BEPPINO” e la bandiera dedicata all’eterno Mimmo Pucciarini, scomparso purtroppo all’inizio di quest’anno.
La partita in campo termina 2-0 per il Perugia con le due squadre che vanno sotto le rispettive tifoserie ricevendo dei saluti abbastanza estemporanei, dopo i quali le due curve trovano ancora il tempo di sfidarsi a colpi di cori ostili. Si chiude così il sipario su una sfida sempre particolare, sia che si disputi nella massima serie o nelle categorie inferiori, dimostrando la validità di due curve dalla tradizione consolidata. Per me non resta che prendere il pullman del ritorno con destinazione un’altra partita, un’altra avventura ed un’altra esperienza da vivere.
Marco Gasparri