Abbiamo voluto giocare questi playoff, consapevoli di una situazione incerta tra condizione fisica, porte chiuse e mille incognite. Lo abbiamo fatto e siamo arrivati in finale. E Abbiamo perso. Non siamo abituati a recriminare e a guardare indietro; ai punti persi all’inizio, seguiti dai 27 risultati utili consecutivi e agli episodi che in un modo o nell’altro, hanno caratterizzato il nostro cammino fino al fischio finale di quest’ultima gara.Ora si deve ripartire, nella speranza che la partecipazione e l’attaccamento dimostrato dalla tifoseria in questi ultimi giorni, si trasformi in rabbia buona, in grado di costituire valore aggiunto nel campionato che verrà e che, sicuramente, ci vedrà tra i favoriti. Ma che, soprattutto, dovrà vederci giocare con il coltello tra i denti sin da subito e senza calcoli. Sperando che possa essere un campionato “vero” a tutti gli effetti, senza interruzioni forzate o anomalie sugli spalti.Noi, come sempre, ci mettiamo la faccia. Perché è facile indossare la corona d’alloro nelle vittorie…ma è nelle sconfitte che viene fuori la qualità di una tifoseria. Quest’anno, avremmo pur perso la finale sul campo, ma abbiamo vinto il campionato sugli spalti e per le strade.