Passa per il Pierluigi Penzo una delle sfide per non retrocedere più importanti della 29esima giornata. Di fronte Venezia e Cremonese invischiate, i lagunari in particolare, nelle sabbie mobili dei bassifondi della classifica di serie B.

Si trovano davanti anche due tifoserie tra le quali non è mai scorso buon sangue, e i frequenti cori di scherno durante la partita lo ricordano. Tuttavia la domenica non è una di quelle nelle quali all’esterno dello stadio ci possono essere particolari attriti.

Non c’è il pubblico delle grandi occasioni e i vuoti si fanno notare oltre che nei distinti, solitamente poco frequentati, anche nella curva di casa, con i due gruppi che occupano spazi ben distanti l’uno dall’altro. La frattura si nota non appena il gruppo 1987, tra i due quello maggiormente compatto e numeroso, prende posto nella rispettiva area di competenza con numerosi stendardi e bandiere rispetto al resto della curva, piuttosto incolore e sguarnita.

In Curva Nord i grigiorossi, giunti a ridosso del calcio d’inizio, si presentano con una moltitudine di gruppi e gruppetti tra i quali spiccano in particolare lo stendardo per “Julien e Gabriele” e quello degli “AC 1988”.

Presenti in buon numero, circa 400, si fanno vedere con un buon tifo durante tutto l’arco della partita. Volendo far loro un appunto si può forse dire che sono un po’ troppo sparpagliati nel settore e faticano a compattarsi dietro i rispettivi striscioni e bandiere.

In Sud la situazione è difficilmente decifrabile, i due gruppi sopra menzionati tifano separatamente, spesso sovrapponendosi tra loro. Lo spettacolo non è dei migliori e in un contesto in cui la parola “UNIONE” viene spesso utilizzata appare paradossale una frammentazione così marcata e evidente.

Il tifo durante la partita è, come detto precedentemente e visti i numeri esigui, comunque buono da parte locale con i 2 gruppi che fanno il possibile nonostante tutto.

La giornata si conclude con un pareggio che accontenta i grigiorossi che mantengono la zona rossa a distanza mentre vale poco per gli arancioneroverdi che continuano a lottare, invano, per risalire la china.

Fuori dallo stadio poco o nulla da segnalare con i tifosi ospiti che se ne vanno dallo stadio in assoluta tranquillità con lo stesso moto-battello con il quale sono arrivati

Testo di Tommaso Giancarli
Foto di Luca Marchesini e Betty Poli

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