In un soleggiato sabato di dicembre, si ritrovano nuovamente una di fronte all’altra Rimini e Ancona. È infatti dal campionato di Serie B stagione 2008-09, che le due formazioni non si ritrovavano a disputare lo stesso campionato. Ovviamente i ricordi di sponda riminese non possono che andare a quella sera di giugno, quando affrontarono l’Ancona ai playout con oltre duemila tifosi al seguito, e proprio negli ultimi minuti lo videro portarsi in vantaggio e restare in Serie B al loro posto. Da lì in poi il Rimini, dopo quattro anni di cadetteria, iniziò una lenta e inesorabile crisi societaria, con vari passaggi di proprietà che lo portarono a disputare mediocri campionati di Serie C e D, per poi ritornare in Lega Pro dalla stagione corrente.

Tornando proprio all’attualità e all’approccio tecnico-tattico ed umorale con cui si arriva a questa gara, il Rimini si ritrova relegato in una posizione di classifica medio bassa, a distanza siderale dalla squadra Dorica.

Ad inizio partita il presidente del Rimini De Meis, omaggia la Curva Est con uno striscione con la scritta “SOLO VOI”, per ringraziarla della presenza costante, della partecipazione e del sostegno incondizionato malgrado il momento non propriamente positivo .

La stessa Est, all’ingresso delle squadre in campo, espone il bandierone a scacchi biancorosso già visto in diverse altre occasioni, oltre ad un paio di fumogeni accesi che aiutano a rendere una curva di metallo relativamente vuota ai lati, decisamente meno brutta. Beninteso poi che i vuoti sono colpa di chi non c’è e non di chi c’è.

Nel settore ospite l’ingresso dei Dorici è ritardato di qualche minuto rispetto al fischio d’inizio, ma una volta entrati non passano certamente inosservati: in pochi minuti si compattano a centro curva e malgrado i numeri non siano più quelli della B (oggi in 300 unità, con presenza dei loro gemellati Spallini) partono subito alla grande, con un bel tifo dai ritmi elevati per tutto il primo tempo, con diversi cori di sfottò tra le parti che rendono questa partita tra le più interessanti dell’intera stagione.

Se come dicevo con i Dorici ci sono gli Spallini, tra i biancorossi di casa sono ben visibili le pezze dei Civitanovesi e degli ultras Samb; la cosa evidentemente non fa piacere agli anconetani, che rivolgono molti cori anche contro di loro. L’unico momento di solidarietà tra tifoserie rivali è stato allorquando, dalla curva Riminese, è stato esposto uno striscione per chiedere la libertà di Alessio Abram, ultras della tifoseria Dorica attualmente detenuto in carcere per una storia che ai tanti sodali è sembrata una vera e propria rappresaglia politico-giudiziaria.

Per il resto da menzionare una bella sciarpata in entrambe le curve e lo sventolio di bandiere per tutti i 90 minuti. Nel settore ospite tenuto ben in vista anche lo striscione “Rocky con noi”, in memoria di uno dei loro fratelli scomparsi.

Sul finale del primo tempo è la squadra marchigiana a portarsi in vantaggio, per la gioia dei suoi tifosi al seguito, anche se pure nella Est il sostegno non manca e il tifo si mantiene su buoni livelli di intensità.

Nella ripresa il Rimini parte con un approccio più aggressivo alla partita e nel giro di 5 minuti riesce a ribaltare il risultato, segnando proprio sotto la Curva Est e festeggiando sotto il settore.

La curva di casa riprende vigore con il vantaggio ed esegue una seconda sciarpata sulle note di “Romagna Mia”. Purtroppo per loro però, il Rimini non riesce a portare in porto questa partita, facendosi impattare dalla squadra ospite che, a sua volta, potrà festeggiare la marcatura proprio sotto il settore dei suoi tifosi.

Finisce in parità questa partita che, come da previsione, si è dimostrata la più interessante dal punto di vista del tifo, sia per merito della curva di casa che per quella ospite: la loro scelta, seppur sofferta, di tesserarsi e ritornare in trasferta a sostenere la propria squadra, ha quantomeno riportato nuova vitalità e stimoli in seno alla loro tifoseria.

Gilberto Poggi.