La prima partita della stagione è un po’ come il primo giorno di scuola: da un lato siamo divorati dalla voglia di scoprire le novità in campo, dall’altro ci sentiamo rassicurati nel momento in cui, mettendo piede al palazzetto, troviamo le facce di sempre. La partita tra la JuveCaserta e Roseto ha rappresentato proprio questo: un ritrovo, una nuova ventata di adrenalina dopo due anni di inferno per chi sostiene la causa bianconera.

Dopo il ripescaggio in A2, nella città della Reggia c’era tanta voglia di Juve ed i circa 1.200 spettatori del Palamaggiò sono lì a dimostrarlo. Il gruppo della Curva Ancilotto, composto per lo più da ex membri dei “Casertani” degli “Spid” e del glorioso “ IBN89”, ha fatto sentire la sua voce prima della palla a due, dopo aver esposto lo striscione “Lotta e Vinci”. Resta invece vuoto per tutta la gara il settore ospiti riservato ai sostenitori abruzzesi.

Durante l’inno nazionale, la curva di casa ricorda Giancarlo, tifoso molto conosciuto nell’ambiente casertano, venuto a mancare poche settimane fa; quando finalmente l’arbitro fischia l’inizio, partono i cori di rito, sulle melodie di Gigi D’Agostino e “ Freed from desire”.  In campo la squadra di Coach Gentile fatica a tenere il passo degli avversari, ma i ragazzi dell’Ancilotto continuano a far sentire il loro incessante sostegno, coinvolgendo spesso l’intero palazzo.

Nella ripresa, con “Bianconero è il colore che amo” come colonna sonora, capitan Giuri conduce Caserta alla rimonta, realizzando tre bombe dai 6.75 che infiammano il Palamaggiò. Mentre gli ultras ricordano gli amici diffidati (con conseguente “pensierino” a carabinieri e polizia…), in campo Carlson e compagni firmano il sorpasso, e con un’ottima difesa ed una perfetta gestione del cronometro mandano definitivamente KO Roseto, autore comunque di una buonissima partita, con il punteggio di 72-66.

Al fischio finale, i giocatori vanno a prendersi gli applausi dei 50 irriducibili rimasti a cantare per tutti i 40 minuti. Se è vero che ad oggi i tempi del mai dimenticato “Inferno Bianconero” restano pura utopia, va anche detto che se non fosse stato per questo manipolo di fedelissimi, il movimento ultras nella Caserta della palla a spicchi sarebbe morto da tempo, e con esso l’entusiasmo ed il cuore pulsante del tifo. Con la campagna abbonamenti che procede per il verso giusto, la speranza dell’ambiente bianconero è che quest’anno il Palazzo dei 100 giorni torni ad essere il sesto uomo in campo. La sfida, è appena cominciata.

Emanuele La Prova