Pur da amante dell’entroterra italiano, non è turismo propriamente detto quello che mi porta per la prima volta in vita mia a Gubbio, bensì “turismo calcistico”, spinto dalle fasi salienti del campionato di Serie C girone B ormai alla sua volata finale.

Sono circa 2.500 gli spettatori convenuti al Pietro Barbetti, l’impianto di Gubbiointitolato allo storico presidente della compagine rossoblu, scomparso nel 1986 in un incidente stradale, mentre partecipava alla Mille Miglia.

Gli ultras locali si posizionano in Curva, come da qualche tempo avviene, anche se storicamente tutti li ricordano in gradinata laterale. Buonissima prestazione la loro, iniziata con una coreografia semplice ma ben riuscita, in occasione della quale si vedono anche delle torce “big flash”. Il loro tifo è costante in tutti i novanta minuti, col tamburo che accompagna i cori e che dà il la ad una serie di bei battimani. Nella ripresa viene esposto un striscione che celebra la nascita di una neonata tifosa rossoblu, sempre nei secondi quarantacinque minuti si vede un abbozzo di sciarpata, non molto corposa ma che comunque aggiunge un tocco di colore in più alla loro prova, così come fa lo sventolio frequente di due bandieroni.

La tifoseria modenese invece raggiunge Gubbio riempiendo per intero il settore ospiti, la cui capienza è di 1.200 posti, ai quali si aggiunge un altro centinaio di tifosi sparsi che hanno acquistato il biglietto in tribuna. Bello il loro inizio di partita, con l’intero settore che sventola svariate bandierine gialle che si uniscono ai bandieroni solitamente utilizzati dai gruppi principali della Montagnani.

Nei primi 45 minuti mi posiziono proprio sotto il settore ospiti, il sostegno non manca mai nella zona centrale, ma ai lati ahimè noto parecchie persone in silenzio, per di più col cellulare in mano. È nella ripresa, dopo il gol subito dal Modena, che il settore “tira su le maniche” ed inizia a sostenere con gran forza i Canarini, con i decibel che si alzano sensibilmente.

Nel finale di partita il Modena pareggia i conti, col pubblico di parte che sprona ancora di più il proprio undici in campo alla ricerca e nella speranza di un’eventuale seconda rete che sarebbe valsa la promozione in Serie B. Seconda rete che non arriverà ma nonostante tutto, gli ultras geminiani omaggiano entusiasticamente la loro squadra a fine partita, caricandola in vista dell’ultima decisiva sfida prevista fra sette giorni al Braglia dove ospita il Pontedera e che dovrà obbligatoriamente vincere per non preoccuparsi dell’esito della gara di Teramo, dove è impegnata la Reggiana, distante solo due lunghezze.

Dopo novanta minuti di sostanziale indifferenza, al fischio finale si registra qualche coro si sfottò tra le due tifoserie, forse più per il risultato del campo che per pregressi motivi.

Francesco Passarelli