25-11-2018: Ostiamare-Avellino 1-2
Serie D Girone G
Lasciato lo stadio di Ottavia mi dirigo in direzione Ostia per l’incontro tra i locali e l’Avellino, portandomi dietro la proverbiale “nuvoletta di Fantozzi”. Va peggio agli ultras della Curva Ernesto Nevi che per l’occasione avevano preparato una bella coreografia, ma date le condizioni climatiche hanno deciso di non allestirla per non vanificare il gran lavoro di squadra fatto.
Messo piede in campo mi accorgo che la tribuna coperta, quasi completamente esaurita, è stata divisa in due parti: la metà vicina al settore ospiti destinata ai lupi irpini, mentre l’altra ai padroni di casa. Nelle due tribunette laterali i gruppi ultras: da una parte prendono posto gli ultras Ostia, oggi davvero in discreto numero (oltre una sessantina nonostante la pioggia scenda copiosa), dalla parte opposta ci sono gli ultras biancoverdi che stanno entrando alla spicciolata a ridosso del fischio d’inizio. Resteranno dei piccoli vuoti nel settore ospiti, con diversi tifosi che hanno evidentemente preferito la tribuna proprio per evitare di bagnarsi.
I tifosi bianco-viola cominciano a far sentire la propria presenza con alcuni potenti cori accompagnati da bei battimani e sventolando anche due bandieroni, invece nel settore avellinese, dopo aver sistemato il tamburo ed aver attaccato l’unico striscione U.S. AVELLINO 1912, con l’entrata in campo delle squadre accendono una torcia e sventolano due bandieroni.
Nella prima frazione i padroni di casa, dietro le loro pezze (molto bella quella LIDENSI FEDELI AL GABBIANO) iniziano bene la contesa, offrendo diversi battimani ad accompagnare i cori. La pioggia disturba non poco la prestazione canora e qualche pausa si nota, ma nel complesso il tifo è discreto calcolando che di fronte c’è comunque una tifoseria di esperienza. Nel secondo tempo, i ragazzi di Ostia offrono il meglio di sé ed incuranti del risultato che li vede rincorrere, offrono una prestazione maiuscola, condita da molti battimani, braccia alzate e anche qualche sbandierata, nonostante la pioggia lasci poco spazio e metta parecchio in difficoltà.
In questa seconda parte di gara, oltre ad essere più continui, crescono anche d’intensità nei cori facendosi sentire spesso pure dai campani. Dopo il secondo gol ospite, arrivato a sette minuti dal novantesimo, c’è un po’ di smarrimento, seppur si riprendano subito ed esultino al gol della bandiera siglato da Chinapah a due minuti dal termine, sperando in un pareggio che poi non arriverà.
Passando dalla parte opposta, come di consueto gli avellinesi sono maestri nel loro repertorio canoro, ma stavolta il colore è garantito solamente da due bandieroni: evidentemente la pioggia causa anche a loro più di qualche problema.
Gli irpini fanno valere il loro spessore fin da subito, contraddistinguendosi per i numerosi e continui battimani. Poco dopo il decimo minuto accendono un fumogeno rosso ed una torcia, molto bella l’esultanza al gol del vantaggio siglato da Ciotola, giocatore d’esperienza che in D può fare la differenza.
Nella seconda frazione di gioco, i lupi ripartono con la grinta di sempre benché la pioggia continui a scendere copiosa sull’ “Anco Marzio”. Ancora altra pirotecnica per loro e apoteosi a sette minuti dalla fine, quando esploderanno al gol siglato da Sforzini, che si arrampica poi alla recinzione condividendo la gioia della marcatura con i suoi tifosi.
Al fischio finale i tifosi applaudono i propri giocatori che contraccambiano per il sostegno ricevuto, medesimi ringraziamenti li estendo idealmente anche io ad entrambe le tifoserie: da una parte quella irpina, sempre molto numerosa e con un gran bagaglio di esperienza, dall’altra parte gli Ultras Ostia sulla breccia dal lontano 1989, quasi trent’anni di spalti per una realtà che si è ritagliata un pezzo importante di storia nel panorama ultras, benché costretta a convivere con la presenza piuttosto ingombrante di due squadre come Roma e Lazio.
Marco Gasparri