Era la stagione 2020-21, si giocava Livorno – Avellino e la tifoseria chiamò a raccolta tutti gli sportivi amaranto per festeggiare degnamente il centenario della società Livorno Calcio che all’epoca si chiamava Associazione Sportiva. La risposta fu estremamente positiva, in un periodo storico dove anche la Curva Nord non era più quel catino ribollente di tifo, ci fu la conferma di come il potenziale ci sarebbe anche stato ma per un motivo o per l’altro veniva spesso disperso. Dall’esperienze passate si impara, così in questa giornata dove si festeggiano i 107 anni di storia della società, tifoseria e stampa locale provano a pompare l’evento per invogliare gli sportivi livornesi ad accorrere allo stadio malgrado, rispetto al recente passato, l’avversario non sia più il glorioso Avellino ma il Picchi, compagine stanziata all’interno della città con un nobile passato ed un presente di tutto rispetto. Qualcuno chiama la partita derby cittadino, senza mancare di rispetto a nessuno penso che l’appellativo derby sia quanto meno da evitare per non incorrere in nefandezze che non porterebbero a nessun ragionamento logico.

La chiamata alle armi c’è stata ed il pubblico risponde pure benino, come in altre occasioni in questa stagione: la curva tutto sommato presenta un buon colpo d’occhio al netto di tutte le restrizioni in atto mentre in gradinata sono ancora troppi i posti vuoti, segno di uno scollamento da parte di una buona fetta della città. Sicuramente incide il campionato in atto, a Livorno la discesa negli inferi è stata un ruzzolone all’indietro con pochi precedenti, una doppia retrocessione e, ciliegina sulla torta, un fallimento che dagli sportivi è stato preso come una liberazione. Poi c’è chi getta la spugna in attesa di tempi migliori e chi in fin dei conti è sempre troppo legato ai colori, alla maglia, agli amici di stadio e per un motivo o l’altro continua a seguire. Lontano dai riflettori c’è la possibilità di vivere lo stadio in maniera più disincantata, c’è meno pressione e più voglia di divertirsi: visto che lo spettacolo sul campo non può essere sopraffino almeno sugli spalti c’è la possibilità di trascorrere un paio d’ore in maniera piacevole.

Giornata soleggiata e per essere febbraio la colonnina di mercurio fa registrare temperature record. Qualche audace si mette a torso nudo, qualcuno si limita a rispolverare qualche t-shirt amaranto, le condizioni per varcare i cancelli della curva ci sono tutte. All’interno, un lungo striscione appeso nella parte alta ricorda l’anniversario del Livorno Calcio e per l’occasione ad inizio partita viene organizzata una coriandolata, spettacolo che appare un po’ retrò ma che secondo me riveste sempre il suo fascino soprattutto in un’era dove le possibilità coreografiche sono letteralmente ridotte al lumicino.

Tante bandiere in Curva Nord ed in generale si respira entusiasmo e voglia di incitare la squadra visto che i presenti ci danno dentro fino al triplice fischio del direttore di gara. Ottimo tifo, sempre parecchio propositivo, il primo posto in classifica fa sperare di lasciarsi alle spalle questa categoria per una promozione che sarebbe il primo mattoncino per una risalita nei campionati professionistici.

Valerio Poli