Giornata dall’atmosfera particolare quella che si respira a Bari questo sabato e non solo per le prime nette avvisaglie di Primavera. La città accoglie, secondo i dati ufficiali del botteghino, 1.290 sostenitori doriani. Già passeggiando la mattina lungo il centro storico e nelle arterie principali, lungomare compreso, si possono notare tante sciarpe e bandiere blucerchiate in giro. Il clima amichevole ha incentivato la partecipazione non solo degli ultras ma anche dei tifosi comuni, che non hanno voluto saltare questo appuntamento calcistico e con il pretesto godersi una breve vacanza nella bella città pugliese e dintorni. Anche se al di là di questo, va riconosciuta la grande prova di fede della tifoseria doriana che ha seguito sempre, ovunque e con numeri importanti la squadra, anche quando annaspava nelle zone meno nobili della classifica.
L’aria di festa odierna parte da più lontano, dal lontano 1° Aprile del 2006 quando furono gettati i primi semi di questo gemellaggio che accumuna i gruppi ultras ma che, con il tempo, ha finito letteralmente per estendersi alle due città intere, come testimonia la partita di andata che ho avuto il piacere di seguire e in cui non meno spettacolare è stata l’accoglienza blucerchiata. Come già al Marassi, tanto coinvolgimento, tanta aggregazione, a partire già dal mattino, quando ultras baresi e doriani si son dati appuntamento fuori dal San Nicola per suggellare questo vincolo con tanti cori reciproci e per la libertà degli ultras. Bandieroni al vento, innumerevoli torce accese, in attesa del calcio d’inizio alle 16:15 non manca insomma nemmeno il colore.
La classifica di serie B non viaggia purtroppo di pari passo con la passione dei tifosi, con le due compagini che hanno in parte disatteso le aspettative iniziali ed anche se la Samp è in netta ripresa rispetto ai padroni di casa, per queste due nobili del calcio italiano, per le città e le piazze che rappresentano, sarebbe auspicabile ben altro scenario della cadetteria attuale. Al netto della disillusione, i quasi 20.000 spettatori presenti sono la più inequivocabile delle rivendicazioni di merito.
Sugli spalti poi, è veramente uno spettacolo il settore doriano. Tantissimi bandieroni, torce accese, un tifo costante per tutti i novanta minuti. Sembra di rivedere i mitici anni novanta quando, prima della mortificante stagione dei divieti e delle tessere, il movimento ultras nostrano viaggiava sulle ali di un entusiasmo popolare diffuso nei confronti del calcio.
Non in secondo luogo la Curva Nord barese: piena, compatta decisa, coerentemente ferma sul proprio disappunto verso la società senza però far mancare il sostegno costante alla maglia che rappresenta la loro città. Si sprecano i cori di amicizia tra le due fazioni mentre non mancano cori goliardici contro i rivali. Anche se purtroppo per le due tifoserie siamo solo in Serie B e lo spettacolo in campo e ben lungi da quello dei palcoscenici maggiori, indiscutibilmente di categoria superiore è quello visto sugli spalti e non è un caso se anche la gente normale, che fatica ad entusiasmarsi quando il campo è avaro di emozioni, resti a bocca aperta ad ammirare la passione, il calore e il colore che offrono gli ultras.
In campo la spunta la Samp sul finale, rilanciando le proprie velleità agganciando la zona playoff, ancor più triste invece l’epilogo per il Bari e per i baresi che in questa stagione amara vedono avvicinarsi pericolosamente la zona calda della classifica.
Testo Massimo D’Innocenzi
Foto di Pier Paolo Sacco e Erredi (esterno) e Alberto Cornalba (interno)