La trentaduesima giornata del girone meridionale del campionato di Serie C propone l’interessante incontro Latina-Messina. La gara del “Francioni” si disputa alle ore 18:30 di un soleggiato sabato di metà marzo. Il Latina è reduce dall’ottima vittoria esterna di Crotone (1-3 il risultato finale allo “Scida”), mentre il Messina, nel turno precedente, ha ottenuto un prezioso pareggio a Benevento in casa della seconda della classe, grazie a una marcatura realizzata negli ultimi istanti di partita. Le due squadre navigano nel centro della classifica, ai margini della zona play-off. Per quanto riguarda il tifo, quella tra i pontini e i siciliani è sempre una sfida molto sentita, in ragione dello storico legame di fratellanza, da un lato, tra i giallorossi e la tifoseria del Frosinone, e dei due gemellaggi, dall’altro, che in passato univano i latinensi, rispettivamente, ai reggini e ai siracusani che hanno contribuito a crear ruggine fra le due piazze.

Arrivo in città un’ora prima del fischio d’inizio e noto due striscioni che invitano tutti a recarsi in curva per questa partita così importante. Dopo aver parcheggiato l’auto, quando manca mezz’ora all’inizio della partita metto piede sul manto verde del sempre affascinante impianto di Piazzale Prampolini, proprio mentre le due squadre sono impegnante nel riscaldamento. Dall’esterno sento provenire il rumore di qualche petardo. Le tribune, per ora, sono occupate soltanto da semplici spettatori, poi, a una decina di minuti dal fischio iniziale, entrano i gruppi organizzati, che si lanciano i primi cori offensivi, poi replicati durante tutta la gara.

Sono ormai le 18:30 e le squadre fanno ingresso nel terreno di gioco con le loro divise tradizionali: nerazzurra per i padroni di casa, giallorossa per gli ospiti. Mentre i ventidue atleti sono impegnati nei saluti e nelle foto di rito, la curva di casa si colora con bandieroni, bandierine e stendardi a due aste. Subito dopo viene esposto uno striscione: “Noi per sempre a tua difesa, avanti Latina nessuna resa”. Contemporaneamente i messinesi, arrivati a Latina in ottimo numero, accendono una torcia e iniziano a sventolare i loro bandieroni, che saranno sempre in movimento per tutti i novanta minuti, così come quelli dei nerazzurri.

Quando il signor Sacchi di Macerata porta il fischietto alla bocca decido di recarmi sotto il settore ospiti, per poi seguire la ripresa sotto la Nord. I primi cori sono per le due squadre: un “Messina devi vincere”, prolungato, è intonato dai siciliani, mentre i pontini cantano “Lotta e vinci insieme a noi”. Subito dopo dalla Nord parte un coro contro i messinesi e i ciociari, seguito da un “Sempre con te sarò”. I siciliani effettuano qualche coro a ripetere, tra cui il classico “Ovunque noi andiamo”, poi passano a un “Giallorossi alè”, tenuto per molti minuti. Nella Nord i latinensi effettuano battimani in quantità industriale ed entrambe le tifoserie accendono diverse torce.

Al 9’ il Latina passa in vantaggio: Ercolano effettua un cross che attraversa l’area piccola, l’attaccante Mastroianni lo raccoglie e indirizza la palla in rete, per la gioia dei tifosi e dei calciatori locali, che vanno ad abbracciarsi alla bandierina del calcio d’angolo sotto la tribuna laterale. Gli ultras messinesi, nonostante il gol subito, continuano a cantare e invitano la squadra a non mollare, proprio come loro. I latinensi effettuano un coro a rispondere (“Forza Latina, vinci per noi”) e omaggiano i diffidati; lo stesso faranno poco dopo i dirimpettai.

Al 29’ arriva la rete del pareggio ospite con Zunno, che trafigge Guadagno con un velenoso diagonale. I messinesi, galvanizzati dal pareggio, aumentano l’intensità del sostegno e intonano un “Da quando sono nato, sono biancoscudato” per parecchi giri di lancette. Il tifo, come già scritto, è caratterizzato da vari cori ostili: verso la mezz’ora i messinesi ne cantano uno contro Latina e Reggio Calabria, mentre i latinensi prendono di mira il gemellaggio degli ospiti con i frusinati. Sempre in questa fase di gara i latinensi effettuano una bellissima sciarpata, accompagnata dai due-aste, dalle bandierine e da una luminaria. Nell’ultimo quarto d’ora i padroni di casa producono molti cori a ripetere, mentre gli ospiti tengono fino alla fine un “Segna per noi, vogliamo vincere”. Dopo due minuti di recupero le squadre rientrano negli spogliatoi: i ragazzi del Leone Alato cantano “Combattete per questa maglia”, mentre i messinesi chiedono la vittoria.

Nella ripresa decido di andare sotto la Nord. Il freddo e l’umidità iniziano a farsi sentire. Quando la palla torna a rotolare anche gli ultras riprendono immediatamente a tirare fuori la voce e a sventolare i bandieroni. I messinesi, come nella prima parte di gara, scelgono soprattutto cori prolungati, mentre i latinensi attingono al loro repertorio tradizionale. I pontini espongono anche uno striscione per gli amici del gruppo Eagles Cantù e omaggiano con un coro i cisternesi.

In campo il Latina prova ad andare in vantaggio con Fabrizi, che va vicino al gol in due occasioni, all’80’ e all’83’. La curva, di fronte agli sforzi della propria squadra, canta con sempre maggiore intensità, producendo un tifo di alto livello, in particolare quando arriva il momento del coro “Con la sciarpetta al collo”, tenuto praticamente fino al 90’. Dall’altro lato anche i messinesi si impegnano fino alla fine con cori prolungati e battimani ritmati.

Il direttore di gara assegna cinque minuti di recupero, ma nessuna delle due squadre riesce a trovare il guizzo decisivo, per cui la partita termina in parità. Dopo il triplice fischio i giocatori vanno a salutare i propri sostenitori, che poi si lanciano gli ultimi cori offensivi prima di lasciare vuote le gradinate. Anche per me arriva il momento di sistemare l’attrezzatura e rientrare a casa, pienamente soddisfatto dal mio ennesimo pomeriggio al “Francioni”.

A.C.