Il “caso Santapaola” è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il presidente Guarascio non è di questa città e forse non sa che la nostra è da sempre una città che non ha mai discriminato nessuno, dovrebbe provare solo vergogna per aver allontanato un ragazzo che si impegnava e sudava sul campo solo per il cognome che portava. Non essere di Cosenza ha portato Guarascio ad offendere più volte i cosentini prima dicendo che per lui il Cosenza era soltanto un “hobby” e dopo giudicando noi ultras come “tifosi da strada”. Si è vero, veniamo dalla strada, ed è proprio per strada che noi abbiamo imparato la cultura della non discriminazione. E’ proprio nella strada che portiamo avanti i nostri valori di aggregazione e solidarietà, valori lontanissimi dalla logica di un presidente che pensa solo a riempirsi le tasche. In più in un decennio di presidenza Guarascio ha sempre disprezzato la tifoseria organizzata, addirittura è arrivato a daspare un signore anziano reo di averlo insultato. Per non parlare della nuova ondata di diffide che ci ha colpito a causa di una contestazione verso la società. Siamo stanchi di un presidente così lontano dalla nostra città e dalla sua gente, siamo stanchi di una persona che pensa solo ai propri interessi e che si sente incontestabile, siamo stanchi di un presidente ed una società incapaci di realizzare una programmazione seria che duri nel tempo e di investire nel settore giovanile. Siamo stanchi di avere calciatori che non sudano la maglia, che pensano di venire a Cosenza per bere nei locali invece di sudare la maglia e che si prendono la briga di denunciare chi contesta questo atteggiamento mortificante. VOGLIAMO GENTE CHE SUDA SUL CAMPO E UNA SOCIETA’ CHE SIA REALMENTE ATTACCATA A QUESTA MAGLIA ED ALLA SUA GLORIOSA STORIA.