Tra Teatini e Marsicani non è mai corso buon sangue, una rivalità risalente soprattutto alla seconda metà degli anni ’90, legata anche al gemellaggio (ormai non più in essere) tra neroverdi e rossoblu Aquilani (nemici storici degli Avezzanesi).

Per molti anni a partire dai primi 2000, la rivalità ha continuato a covare sotto la cenere, nemmeno troppo sentita dalle nuove generazioni. Alterne le vicende infatti delle due compagini: se il Chieti ha vissuto anni d’oro della Serie C1 nei primi 2000, l’Avezzano è purtroppo sparito dal panorama sportivo nel 1998, radiato per inadempimenti finanziari per poi rinascere non senza successive vicissitudini. Serie D e persino Eccellenza hanno contraddistinto poi le annate successive delle due squadre, ben lungi insomma da quelli che erano stati i loro fasti.

Per la gara odierna invece, sempre nel tutt’altro che stimolante scenario della Serie D, arrivo al casello di Avezzano e subito noto incolonnate molte auto private e diversi pullmini dei tifosi Teatini. Servizio d’ordine a dir poco carente. Qualche scaramuccia in prossimità del settore ospiti, ma senza che gli eventi trascendano.

All’ingresso delle squadre in campo, si nota la curva di casa ricompattata dietro lo striscione Avezzano. Una bella presenza da parte dei Marsicani, favorita anche dal ritorno di un vecchio derby e dalla possibilità di confrontarsi con una tifoseria ospite, cosa che non sempre è assicurata in certe categorie. Una parentesi di orgoglio e passione per i biancoverdi di casa passati anche, negli ultimi anni, da un’aspra contestazione verso la società che aveva invece contribuito a mortificare i sogni della piazza e la sua fiducia verso il futuro.

Sempre belli anche i Teatini, ormai una conferma in questo girone F di serie D, sopraggiunti in buon numero e raccoltisi dietro vari drappi tenuti rigorosamente in mano.

La curva di casa sventola delle bandierine con i colori sociali e si esibisce in diversi battimani che, con le mani sempre alte al cielo, contribuiscono anche a rafforzare il colpo d’occhio. Gli ospiti rispondono anch’essi con un tifo costante, cori lunghi alternati da manate sempre compatte.

Durante il match non si registrano cori di offesa reciproci. La gara in campo invece, si chiude con il vantaggio dei padroni di casa in zona Cesarini che fa ovviamente esplodere di gioia i tifosi avezzanesi.

Ancora una volta dunque, si assiste ad un confronto tra due squadre senza nessuna ambizione di gloria, che vivacchiano a metà classifica e in cui la differenza rispetto allo spettacolo mediocre offerto sul campo la fanno proprio i tifosi sugli spalti. Il vero valore aggiunto del calcio che poi paradossalmente ai piani alti vorrebbero disincentivare in tutti i modi.

MS