L’apertura seppur parziale ai martinesi a Fasano ridisegna anche i miei programmi per il fine settimana. Resta comunque avvilente per chi segue il calcio, in qualsiasi forma, doversi interfacciare con questo sistema che fa acqua da tutte le parti, retto da un castello di carte, divieti, trasferte con numero di biglietti limitati, cambi di orario dell’ultimo minuto. Questa partita infatti, oltre a restringere l’accesso ad un massimo di 100 tifosi ospiti, è stata anticipata all’ultimo momento alle 15 dopo essere stata programmata per le 17. Motivi di ordine pubblico, fanno sapere i grigi burocrati, facendo spallucce con facce inespressive di fronte a chi aveva già comprato i biglietti e aveva regolato i suoi impegni sull’orario stabilito. Fortuna che almeno il contraccolpo è attutito dalla gara domenicale: fosse stato in uno dei tanti assurdi infrasettimanali, la ricaduta in termini di presenze sarebbe stata ben diversa.

Raggiunta Fasano con largo anticipo, beneficio del supporto logistico del collega e amico Riccardo, con il quale raggiungo il Vito Curlo con larghissimo anticipo. Così da gustarci appieno il clima di questo derby molto sentito dalle due tifoserie, che non si giocava al cospetto di entrambe dalla stagione di Serie C2 nel lontano 2001/02.

I Martinesi entrano nel settore a circa un quarto d’ora dall’inizio della partita. La classica entrata in scena ultras, compatta, con cori provocatori e scoppio di petardi, di fronte ad un curva sud fasanese presentasi piena come non mai in questa annata. Colpo d’occhio eccezionale, si respira effettivamente aria di un grande classico locale e l’interazione tra le due tifoserie è pesante, anche se tutto sommato rimane circoscritta ai soliti e divertenti sfottò, che restano l’ingrediente di base capace di dare quel valore aggiunto a queste sfide e renderle più sentite o partecipate di altre.

I fasanesi accolgono i giocatori in campo con una bella sciarpata e lo striscione TRASFERTE LIBERE. Il tifo vocale invece, grazie a un settore così pieno, è davvero bello e spesso trascina dietro di sé tutto il resto dello stadio. Bandiere sempre al vento, manate fitte, oggi la Curva Sud fa pienamente il proprio dovere, onorando al massimo l’impegno assecondano esattamente le aspettative di tutti, me compreso. 

Tornando al settore ospiti, nulla da dire: tanti fumogeni accesi durante la gara, diversi altri petardi e un tifo che, anche nel loro caso, risulta al di sopra delle righe. In uno stadio così caldo, non sarebbe stato facile per nessuno, men che meno per un numero limitato di persone, ma loro rispondono comunque con cori secchi e a ripetere, belle manate e tanti sfottò. Anche questa volta insomma, la Curva Nord Martina vista più volte in questa stagione, conferma il suo percorso di crescita e, più specificatamente, un tifo positivo. 

In campo il derby lo porta a casa il Fasano, superando di misura (1-0) gli avversari. Grandissimi i festeggiamenti a fine partita, anche se a rendere uniche queste vittorie può riuscire solo la presenza delle due tifoserie e il confronto fra le stesse. Limitarle, vietarle, vessarle, reprimerle e tutto quanto altro concorre a svuotare gli stadi non è altro che ricorrere consapevolmente la morte del calcio. Dare la colpa solo ai tifosi è troppo facile: spettacoli come quello di oggi dimostrano ancora una volta che se c’è un merito nella sopravvivenza di quello che una volta era il gioco più bello del mondo, quello è soltanto dei tifosi. Chi a monte decide e disfa, sarebbe forse ora che si prendesse lo straccio di una responsabilità.

Massimo D’Innocenzi