Il calcio riprenderà questo fine settimana in Germania. Ci siamo quasi dimenticati che i giocatori si stavano preparando al ritorno sui campi. La Bundesliga è la prima competizione calcistica europea a riprendere da quando i campionati sono stati sospesi per l’emergenza Covid-19. Allenamento adattato, hotel distanti, personale in isolamento, partite a porte chiuse, attrezzature vietate per l’allenamento…l’atmosfera della “fase 2” cambia radicalmente molte cose alle quali eravamo abituati. 

Si potrebbe immaginare che i sostenitori più accesi abbiano fretta di vedere di nuovo il pallone che gonfia la rete, alimentando le loro conversazioni con notizie più fresche. Martedì, tuttavia, circa 370 gruppi organizzati di 150 club europei di numerosi Paesi (tra i quali Italia, Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Belgio, Bulgaria), su iniziativa italiana, hanno pubblicato un comunicato stampa per esercitare pressioni sulle autorità europee affinché i campionati non riprendano. 

Un testo, per la sua natura e il numero di firmatari, unico nella storia del movimento ultras italiano e continentale .“È la prima volta che ciò accade in Europa, specialmente su questa scala. I gruppi ultras rivali hanno messo da parte le loro inimicizie per difendere i valori comuni al fine d’impegnarsi in una resa dei conti con la UEFA e le rispettive leghe nazionali “, analizza Sébastien Louis, storico e autore del libro “Ultras, gli altri protagonisti del calcio”.

Il pubblico, la “forza trainante” del calcio

“I governi hanno limitato i paesi e tutto è stato fermato”, dice il comunicato stampa. “Proteggere la cosa più preziosa che abbiamo è diventato un requisito: la salute pubblica è l’obiettivo principale e unico di tutti. Pertanto, riteniamo che fermare il calcio in tutta Europa sia la cosa più ragionevole”. Tutti i gruppi firmatari, la stragrande maggioranza dei quali ultra, rivendicano che le ragioni di una ripresa dei campionati di calcio sono principalmente legate agli interessi economici“Ancora una volta, il primato della moneta pesa di più rispetto ai valori umani […]. I club sportivi dovrebbero capire che è la passione a riunire migliaia di persone e che dovrebbero semplicemente smettere di ascoltare i “lupi d’affari”. Dovrebbero ricordare che questa passione che circonda il calcio non è il folklore ma la sua essenza: il pubblico e i tifosi sono per definizione il motore dello sport popolare.”

“Quando parlano di sport popolare, i gruppi firmatari non si fanno ingannare
” analizza Sébastien Louis. “È la loro presenza, in particolare, che dà legittimità “popolare” al calcio”. Queste centinaia di gruppi di tifosi, tra cui anche gruppi di basket ultra italiani, concludono il loro comunicato stampa con un chiaro e deciso appello: “Invitiamo la UEFA e le leghe nazionali a continuare a fermare le competizioni calcistiche fino a quando la presenza negli stadi diventerà un’abitudine senza rischi per la salute pubblica“.

Firmato in Francia in particolare dai South Winners di Marsiglia, dai Red Tigers di Lens e dagli Ultramarines Bordeaux, questo comunicato stampa arriva un mese dopo quello simili nei contenuti firmato dai gruppi di tifosi francesi, che ha criticato la ripresa del calcio professionistico in nome degli imperativi finanziari . Da allora, la Ligue 1 è stata fermata per ordine diretto del governo, unico caso in tutta Europa assieme ai Paesi Bassi. Non senza creare scalpore, soprattutto dai punti di vista legale ed economico.


Casi di Covid-19 tra i giocatori

I fatti sembrano dare ragione agli ultras. In Germania, i giocatori della Dynamo Dresda sono risultati positivi al Covid-19. Di conseguenza, la squadra è confinata in quarantena e non può riprendere a giocare questo fine settimana. Il calendario è ulteriormente complicato, soprattutto perché la stagione della Bundesliga si concluderà il 30 giugno, almeno secondo Christian Seifert, capo della Lega Calcio tedesca. 

In Italia, anche i giocatori di Torino, Fiorentina e Sampdoria hanno dei casi positivi tra le loro fila. Il comitato scientifico transalpino s’interroga anche su una possibile mancanza di test nelle regioni più colpite, come la Lombardia, ostacolando così il protocollo stabilito dal campionato di calcio italiano. “Il calcio è nudo, la crisi ha mostrato i suoi difetti”, spiega lo storico Sébastien Louis. £Può riprendere come prima? Quanto sta succedendo mostra che potrebbe esserci un’interruzione“. Il calcio, ancora una volta, sembra essere lo specchio della società.

Articolo originale: https://www.liberation.fr/sports/2020/05/13/les-ultras-europeens-en-bloc-contre-la-reprise-du-foot_1788232?fbclid=IwAR18EN1ix-TT5rBZp_GlNwGrU5_pIxwPuvtOMTDawu60ztvxQl2x2ctUUt8

Traduzione di Francesco Passarelli