Dopo una maratona processuale durata 5 anni, dal 2016 al novembre del 2021, il tribunale monocratico di Pescara ha definito la posizione dei 40 tifosi del Torino daspati e tratti a giudizio per i fatti occorsi a margine della partita Pescara-Torino del 20/1/ 2013. Accusati di porto di oggetti atti ad offendere, 17 tifosi granata hanno ricevuto l’estinzione del reato per positiva espletamento della messa alla prova, mentre gli altri sono stati assolti o per intervenuta prescrizione o con la formula per non aver commesso il fatto.
Il giudice del tribunale di Pescara ha emesso cinque diverse sentenze a causa degli stralci subiti dal procedimento.
I tifosi Granata sono stati difesi dagli avvocati Adami, Arossa, Olita, Di Pietro e Anselmi ed erano accusati sostanzialmente di aver detenuto oggetti atti ad offendere all’interno dei furgoni che gli avevano condotti nella cittadina abruzzese.
Numerosi tifosi del Toro avevano nell’immediatezza impugnato il provvedimento di divieto d’accesso allo stadio innanzi al tribunale amministrativo dell’Abruzzo sezione distaccata di Pescara ed avevano ottenuto l’annullamento dei provvedimento di divieto d’accesso agli stadi.
L’accusa aveva solo ipotizzato, senza creare un autonomo capo di imputazione, che gli stessi avessero partecipato a scontri con i pescaresi sulle vie di accesso allo stadio prima della partita. La polizia aveva sequestrato 31 aste di bandiera durante i controlli all’interno del parcheggio ospiti.