Per la quinta giornata di Lega Pro, il Santarcangelo ospita sul proprio terreno di gioco la formazione abruzzese del Teramo. La squadra ospite, posizionata per il momento nelle ultime posizioni di classifica, si presenta in terra di Romagna con un nuovo allenatore in panchina, dopo l’esonero di mister Zauli oltretutto allenatore dei gialloblu di casa, lo scorso anno.

Al seguito dei diavoli almeno una quarantina di unità, in rappresentanza dei “Teramo Zezza” e di qualche “Teramo Club”. Nonostante il numero non altissimo, risultano molto colorati e attivi: all’ingresso delle squadre in campo sventolano bandierine biancorosse e si esibiscono subito in una sciarpata.

Sul fronte locale, a differenza della scorsa partita casalinga contro il Parma, le presenze sono notevolmente calate in tribuna, così come nella parte estrema, dove si sono posizionati quei tifosi che dovrebbero sostenere la loro squadra; anche oggi è presente la pezza “Casualmente ultras”, ma rimarrà solo una figura di sfondo e nulla più.

Discorso opposto, come dicevo, in curva ospite: i diavoli non smettono un attimo di cantare,  oltretutto tra due aste e bandiere creano un bel effetto visivo. Continua la loro protesta contro il presidente biancorosso: sempre presente uno striscione in tal senso che, seppur cambiato nella fattura rispetto a quello usato lo scorso anno, ricalca sempre la stessa sostanza; la combine con il Savona, oltre che causare l’ovvia delusione per la mancata ammissione al campionato cadetto conquistato sul campo, ha definitivamente incrinato i rapporti tra la stessa tifoseria e la società.

Per essere onesto, la tifoseria Teramana l’ho sempre vista un po’ grezza nello stile, eppure con un grandissimo senso per le più importanti cose pratiche, attiva su tutti i fronti, intra ed extra stradio e i tanti diffidati sono lì a darne una dimostrazione. Seppur a seguire la squadra in trasferta siano solo i ragazzi del “Teramo Zezza”, con l’altra metà (Sedici Gradoni) confinata all’angolo non solo dalla tessera ma anche da una lunga serie di provvedimenti repressivi che ne hanno causato la sospensione, i teramani continuano a dimostrare grande attaccamento, anche in virtù di una serie di vicissitudini calcistiche dure a digerirsi.

Lascio l’impianto Clementino soddisfatto di aver assistito ad una buona prova dei diavoli Abruzzesi sugli spalti. Mi sarei aspettato qualcosa di più dal pubblico dei locali, specie dopo i proclami di una nuova associazione di tifosi nata per sostenere la squadra romagnola; quest’oggi, non essendo forse una partita di cartello come col Parma, si è invece tornati alle solite e scarse unità, a dimostrazione che lo spettatore medio, se non è attirato dal grande evento, trova almeno altre 100 cose da fare prima di seguire la propria squadra.

Gilberto Poggi.