Indeciso sull’evento da scegliere per allietare una domenica che tutto pare tranne che invernale, decido di dirigermi verso Tor Sapienza, quartiere situato nel quadrante est della Capitale, per assistere a Pro Calcio Tor Sapienza-Terracina, valevole per la sedicesima giornata di Eccellenza laziale.

La Pro Calcio Tor Sapienza gioca le partite interno al Giorgio Castelli, impianto incastonato tra i palazzi del quartiere popolare che dà il nome alla squadra. Lo stadio, nonostante il manto in erba sintetica sia in uno stato più che discutibile, è molto bello, con una grande tribuna alle spalle delle panchine adatta ad ospitare una discreta quantità di pubblico di casa e ospite. Il club gialloverde conosce bene la categoria, tanto che negli ultimi 10 anni per ben 9 volte ha disputato campionati di Eccellenza, centrando una promozione in Serie D nel 2019. Anche quest’anno sembra avere tutte le carte in regola per centrare l’ennesima salvezza, cartina al tornasole di una società che sa come lavorare e che ha investito molto sui ragazzi del settore giovanile.

Sugli spalti, fronte casalingo, non c’è propriamente il pubblico delle grandi occasioni. Con il solito manipolo di ultras presenti, sebbene nettamente diminuiti da un punto di vista numero rispetto agli anni precedenti. Durante il match alzeranno sporadicamente qualche coro, soprattutto nei momenti topici della partita e dopo il momentaneo pareggio siglato dal Tor Sapienza.

Discorso diverso per gli ospiti: come detto già nel pezzo realizzato sulla sfida disputata dai tigrotti a Colleferro, i tirrenici vantano un seguito ultras storico, che negli ultimi anni ha goduto di un ricambio generazionale importante, con le nuove leve brave a continuare nella tradizione del tifo terracinese, aggiungendo anche molto del loro per riportare la curva su standard notevoli.
Nonostante oltre 120 chilometri separino Terracina da Tor Sapienza, a pochi minuti dal calcio d’inizio gli ospiti popolano buona parte del settore loro dedicato, appendendo pezze e striscioni tra cui quello dedicato ai diffidati e lo storico Curva Mare.

La partita inizia e i tifosi ospiti vogliono far capire subito alla loro squadra quanto conta vincere.
Il Terracina viene da quattro pareggi di fila dopo un inizio scoppiettante che ha fatto sognare il pubblico.
Proprio da Tor Sapienza i biancazzurri vogliono tornare a rinvigorire questo sogno.
A metà del primo tempo viene esposto uno striscione per ricordare Ziotto, storico tifoso venuto a mancare nella settimana passata. Un signore che, come recita lo striscione della mare: “si è contraddistinto per passione, costanza e chilometri fatti per la causa”.
I terracinesi sostiengono la squadra ininterrottamente per tutto il primo tempo, ma la partita non si sblocca a causa di diversi gol sbagliati proprio dai biancazzurri.

La ripresa inizia diversamente, con la squadra di casa che attacca e prova a sbloccare la partita in ogni modo. Come succede spesso nel calcio la squadra che subisce è poi quella che la sblocca e così è: da un contropiede ospite fermato con un grande intervento dal portiere di casa nasce un corner che porta al gol degli ospiti: i tifosi in delirio corrono verso la squadra per festeggiare il vantaggio.
La compagine di casa però non si arrende e riacciuffa il pari quando manca un quarto d’ora al termine della gara.

I giocatori ospiti accusano il colpo ma non mollano, sostenuti da un tifo che fa la differenza. Allo scadere, sull’ennesimo contropiede di questo secondo tempo, il Terracina segna e tutta la squadra va sotto il settore ospiti a festeggiare il gol vittoria.
Sono vani gli ultimi tentativi di agguantare un pari che forse sarebbe stato anche meritato da parte del Tor Sapienza, che esce dal campo dopo aver dato tutto, non avendo però raccolto abbastanza.

Gli ospiti invece escono rinforzati, tornando sulla retta via e conquistando una vittoria importantissima su un campo per niente facile, il tutto accompagnato da una cornice di pubblico lodevole. Due osservazioni finali: davvero poco piacevole la divisa con cui il Terracina è sceso in campo quest’oggi: l’abbinamento viola/blu pensato dalla Nike risulta davvero un cazzotto in un’occhio, in piena armonia con tutti gli abomini partoriti da suddetto sponsor tecnico negli ultimi anni, insomma. Infine da segnalare uno striscione di solidarietà per i gemellati di Isernia, colpiti nelle ultime settimane da una serie di provvedimenti restrittivi.

Marco Meloni