Nella giornata di ieri sono stati notificati altri provvedimenti per emanare due nuove diffide; questa volta le persone colpite sono accusate di aver preso parte alla manifestazione per il diritto alla casa che si è tenuta il 13 novembre sotto al Comune di Pisa. Dunque un nuovo caso di “Daspo di piazza”, utilizzato per situazioni che non hanno legami con lo sport o con il tifo. Particolarmente grave è il pretesto utilizzato: si accusano due persone di “istigazione a delinquere” per aver parlato al megafono durante la manifestazione!

Due provvedimenti che hanno il sapore della vendetta, perché, dopo le sei notifiche di gennaio, molte erano state le iniziative del comitato “No Daspo di piazza” e tantissima l’attenzione e la solidarietà raccolta, non solo a Pisa ma in tutta Italia. E puntualmente ecco arrivare dalla Questura due nuove pre-diffide, per un differente motivo, quando ancora alle prime sei persone non è giunto il daspo definitivo.

Questo ci conferma che avevamo ragione. Il primo caso è stato una contestazione a un partito politico, adesso un corteo contro gli sfratti; se non ci opponiamo a questa assurda legge, qualsiasi manifestazione potrebbe essere usata a pretesto per emanare nuovi provvedimenti e limitare la nostra libertà. Ora più che mai, è necessario continuare con determinazione questa lotta.

La libertà non si diffida!

Comitato “No Daspo di piazza”.

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