Limitazioni sui biglietti per i tifosi ospiti, Bari-Ternana si gioca dunque senza tifo organizzato rossoverde. Secondo i dati ufficiali forniti dalla società di casa, sono esattamente 13.928 gli spettatori di cui 8.809 abbonati e 5 ospiti, evidentemente non residenti in Umbria e per questo riusciti ad eludere i vincoli posti. Uno spettacolo a dir poco grottesco vedere quel settore praticamente vuoto, senza la vera essenza del calcio, cioè i tifosi, ancor più il tifo organizzato, color che tracciano il profondo solco di cultura sportiva e passione popolare che altrove non potranno mai comprare. Possono comprare i grandi campioni a suon di petroldollari, gli allenatori e anche i manager ma la partecipazione dei tifosi non la si potrà mai né comprare e né inventare.

Ci eravamo lasciati con Bari-Cosenza, ultima gara casalinga del 2023 con lo stesso spicchio di stadio popolato da circa un migliaio di cosentini, autori di un grande spettacolo sugli spalti. Viene naturale domandarsi che senso abbia negare a un gruppo di tifosi di assistere a una partita di calcio. Quali problemi di così vasta rilevanza o di pericolo pubblico potevano mai creare un gruppo di ternani in uno stadio enorme come il San Nicola? Non si starà piuttosto ormai abdicando a prescindere al compito di gestione dell’ordine? Il confine fra realtà e fantasia, tra pericolo percepito e suggestione collettiva sta diventando sempre più labile al punto che ormai spesso, anche partite fra gemellati finiscono nel calderone della censura. Tanto vale vietare tutto, permettere solo al pubblico di parte di intervenire, azzerare i rischi, massimizzare i profitti e trasformare sempre di più, per mancanza di dirimpettai e di agonismo, i tifosi in clienti. L’unico problema è che tanto maggiore risulta la repressione, tanto più forte permane al resistenza.

Chiudendo con alcuni dati di mera cronaca, la Curva Nord barese ricorda per l’occasione Piero, esponente dei Bulldog venuto recentemente a mancare, a cui l’intera tifoseria rende giustamente onore. In campo invece, il Bari torna alla vittoria e permette finalmente di gioire alla sua tifoseria, affamata di quel calcio, illusa e susseguentemente delusa per l’exploit della scorsa stagione rimasto senza doverosa replica in quest’annata. “Vi vogliamo così” è il coro con cui chiudono la contesa, salutando la propria squadra: l’antifona e l’auspicio sono che il proseguo di campionato siano all’altezza della città e della piazza tutta.

Massimo D’Innocenzi