Personalmente attendevo da tempo di poter osservare da vicino il muro giallo tedesco, benché mi sia toccato in sorte di farlo nella sua versione da trasferta pur in uno stadio glorioso come San Siro.

Si parla di almeno tremila tifosi ospiti ma ad occhio le presenze nel settore sembrano largamente migliori delle previsioni, senza contare i tanti altri tifosi tedeschi sparsi per tutto lo stadio. Prima della partita, la maggior parte di loro si ritrovano in Piazzale Cadorna per raggiungere poi a piedi in corteo lo stadio.

In casa Milan, per questa gara molto probabilmente decisiva per i rossoneri, si registra l’ennesimo sold-out stagionale. La Curva Sud si presenta gremita e col consueto dress code in cui domina il nero, dando il proprio benvenuto ai tedeschi, già durante il pre-partita, con un bel “Dortmund Fuck-off” a cui gli ospiti rispondono con un coro poco comprensibile nelle parole ma facilmente intelligibile nella sostanza.

All’ingresso delle squadre in campo, mentre risuona l’iconico inno della Champions League, la Sud sfoggia un’apprezzabile coreografia il cui coefficiente di difficoltà è reso più alto dalla scelta di un font corsivo nel lettering: croce rossa su sfondo bianco (simbolo di Milano) al terzo anello blu, scritta “CURVA SUD” al secondo blu e “MILANO” al primo blu, il tutto con cartoncini bianchi, rossi e neri.

I tedeschi si presentano più compatti nella parte destra del terzo anello verde, in cui in primo piano spiccano gli striscioni ULTRAS e THE UNITY. E a dire la verità, a posteriori, mi ritrovo a sfatare il mito e ammettere che non mi hanno fatto una grandissima impressione, almeno dal punto di vista canoro, di sicuro ben al di sotto della presenza massiccia.

Molto bello però lo sventolio di bandiere avvenuto all’ingresso delle squadre in campo. Forse se il settore ospiti fosse stato al primo anello, come in un passato non troppo remoto, avrebbero potuto esercitare un impatto di gran lunga migliore ma, senza i se e i ma che non fanno testo, c’è da ribadire che il colpo d’occhio che offrono per numeri e colore è di quelli davvero importanti.

Tornando alla curva rossonera, la politica portata avanti dalla Sud sembra essere quella di alzare bandieroni e due aste nei primi e negli ultimi cinque minuti di ogni tempo, evitando così che i presenti si disperdano ai lati come capita in alcune curve, in cui lo sventolio incessante dei bandieroni nega la visuale a chi oltre a tifare, vorrebbe anche seguire con pieno interesse quanto accadde all’interno del rettangolo di gioco e conciliare anche con le esigenze del tifoso meno oltranzista, contribuisce a rinforzare non solo i loro numeri e la loro compattezza, ma anche il volume e la continuità del loro sostegno vocale.

Il tifo rossonero, soprattutto nel primo tempo, è assolutamente incessante, quasi un monologo, complice anche il fatto che i tedeschi si sentono davvero poco, se non nelle fasi finali del secondo tempo. C’è da segnalare inoltre, che le poche torce accese in questa gara si vedono proprio in Sud, mentre nella gara di andata ne erano state accese tantissime anche dai supporter gialloneri.

La gara in campo invece, sembra percorrere un copione letteralmente opposto a quello sugli spalti, concludendosi con la vittoria per tre a uno in favore degli ospiti, che festeggiano così contestualmente anche il passaggio agli ottavi con un turno di anticipo, exploit salutato da una notevole sciarpata dei propri sostenitori, di sicuro il loro punto più alto nel tifo in questa serata.

Alan Cacciatore