Ci sono almeno un paio di buoni motivi per assistere alla gara odierna del Piola.

Il primo ovviamente è la curiosità attorno alla nuova proprietà, rappresentata da Pietro Lo Monaco (sì, quello della storica lite con Mourinho…) che in settimana ha rilevato il 100% delle quote della società dell’ormai ex presidentre Massimo Ferranti.

L’altro motivo di particolare attenzione è il ritorno di uno dei personaggi più amati da queste parti, ovvero Attilio Tesser, oggi allenatore della Triestina, ma una decina di anni fa alla guida di quel Novara che in soli 14 mesi riuscì a passare dalla serie C alla serie A.

Ci sarebbe poi un altro motivo di forte interesse, soprattutto per il sottoscritto, ovvero vedere all’opera la tifoseria triestina, dopo averla già osservata a inizio anno solare, nello scorso anno calcistico in un Nereo Rocco piuttosto vuoto in ragione (anche ma non solo) di una classifica diametralmente opposta a quella odierna.

Durante il prepartita viene ricordata dallo speaker dello stadio la figura di Marco Foti, giornalista che ha spesso seguito le vicende degli azzurri, scomparso in settimana dopo una brutta malattia.

Gli ospiti sono almeno una sessantina, di cui una parte in versione natalizia con tanto di cappellini a tema.

Le pezze esposte sono quelle della Curva Furlan, Cani Sciolti (CS), Nucleo San Giacomo e STEFANO PRESENTE.

Per quanto riguarda i novaresi sono un po’ più numerosi rispetto all’ultimo impegno casalingo e si posizionano come consuetudine a centro curva, dietro allo striscione NUARES affiancato dalla pezza dello storico ZOO.

La gara regala sin da subito emozioni: al 14esimo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, passa in vantaggio la Triestina, proprio sotto la curva sud occupata dai tifosi biancorossi.

Curioso notare come in entrambe le curve oggi siano presenti bandiere che rimandano in qualche modo all’Istria: nel settore occupato dai tifosi giuliani è infatti presente un drappo con la bandiera istriana vera e propria, mentre in Curva Nord ‘’Nini Udovicich” sventola costantemente l’effige raffigurante lo stesso Udovicich, istriano di nascita e novarese d’adozione che stabilitosi a Novara negli anni ‘40, vestì sempre e solo la maglia azzurra gaudenziana.

Attorno alla metà del primo tempo il Novara riesce a raggiungere il pareggio, con tanto di esultanza proprio sotto la nord.

I Nuares si fanno poi notare, oltre che per il tifo costante, anche per un paio di cori rivolti agli odierni rivali: non si tratta di cori di scherno, ma il primo è alla memoria di Stefano Furlan, tifoso morto nel 1984 per mano di un agente di polizia e a cui oggi è intitolata la curva alabardata, il secondo riguarda meno strettamente loro visto che è indirizzato al mister Tesser, applaudito da tutto il Piola.

C’è da dire che nonostante la curva triestina sia gemellata con gli storici rivali azzurri della Pro Patria, durante la gara non ci sono cori avversi tra le due tifoserie.

Il primo tempo si chiude sull’1-1.

Attorno al 30esimo del secondo tempo la gara sembra indirizzarsi a favore dei padroni di casa, quando viene concesso e trasformato in gol un rigore che porta il Novara sul 2-1.

Le ultime gare degli azzurri ci insegnano però che al 90esimo arriva il bello. O il brutto, a seconda del punto di vista e dell’imprevedibilità degli eventi.

Vengono concessi sei minuti di recupero e in questo lasso di tempo, la Triestina riesce prima ad acciuffare il pareggio e poi a ribaltare il risultano col gol del 3-2 che porta quasi tutti i suoi giocatori a farsi il giro del campo per andare a esultare sotto al settore occupato dai tifosi biancorossi.

La gara termina poi con l’arrembaggio finale dei padroni di casa, che porta persino il portiere Desjardins a tentare l’ultima conclusione che finisce alta, infrangendo le ultimissime speranze azzurre di terminare la terza gara casalinga consecutiva con un gol all’ultimo minuto di recupero.

Alan Cacciatore